Recensione Pokémon Rubino e Zaffiro

Recensione Pokémon Rubino e Zaffiro

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Gotta catch'em' all!!

I Pokemon. Chissà quanti lo hanno considerato soltanto un fenomeno transitorio, la solita moda passeggera che sarebbe durata pochi anni e poi giù nel dimenticatoio, come già tante volte era accaduto con altri. E invece no. Dal 1996, i mostri tascabili resistono e avanzano sempre di più, conquistando ad ogni loro uscita le vette delle classifiche di vendita (con risultati incredibili) di tutto il mondo.
E così dopo aver quasi terminato tutti i colori, (verde, rosso, blu, giallo, oro, argento e cristallo) ecco debuttare finalmente anche in Europa (dopo aver sbancato negli Usa ed in Giappone), la nuova duplice versione Rubino e Zaffiro.






Dopo aver esplorato con successo Johto e Indigo, ecco finalmente un nuovo continente Hoenn, che farà ancora una volta da cornice alle avventure di un giovane (di cui potremo scegliere il sesso e il nome) che brama dal desiderio di diventare il più bravo allenatore di Pokemon del mondo (piedi in terra no?). Appena traslocato nella nuova città si farà la conoscenza con il professor Birch, uno studioso di mostri tascabili, che si troverà in una situazione di pericolo. Una volta salvato, ci verrà regalato il nostro primo pokemon, e l'avventura potrò avere inizio. Pare che questa volta gli sviluppatori abbiano lavorato per offrirci una trama, più elaborata, non mancheranno, infatti, nel corso dell'avventura, colpi di scena, sorprese, e passaggi epici.

Acchiappali tutti!

Per quel che riguarda il concept di fondo, la sostanza non è mutata, ma sono state implementate dei cambiamenti che rendono ancor più strategici i combattimenti, e che ci obbligheranno a seguire più da vicino l'evoluzione dei nostri pokemon. La novità più grande è certamente rappresentata dal fatto che la maggior parte dei Pokemon, dispongono di attacchi che si rifanno a più elementi naturali. Non potremo, quindi, dividere i pokemon semplicemente in acqua, fuoco ecc., come fatto in precedenza ma alcuni pokemon potranno vantare appunto degli attacchi misti. Un';altra gradita novità, è quella rappresentata dal carattere: un pokemon aggressivo lasciato troppo in panchina finirà per diventare più timido e viceversa, fino ad arrivare a ben venticinque caratteri diversi, aumentando ancora di più la varietà dei poket monsters. A far aumentare le caratteristiche dei nostri piccoli amici, oltre ai vari punti esperienza che si guadagnano durante i combattimenti vi sono anche delle bacche che disseminate un po' in tutto il continente, raccolte e trasformate in caramelle aumenteranno le varie abilità; naturalmente alcune caramelle si addicono solamente a certi tipi di animali.
Non mancheranno nemmeno stavolta le sfide di bellezza, in cui dovremo impressionare la giuria facendo eseguire le mosse più spettacolari ai nostri protetti, per vincere altre prestigiose medaglie.

Pika Pika

Per il resto, la struttura del titolo si rifà quella dei predecessori, tanta esplorazione alla ricerca di creature da catturare, tantissimi dialoghi, quest da risolvere e naturalmente moltissimi combattimenti da affrontare per aumentare la nostra esperienza, sia con pokemon selvatici, sia con altri allenatori oltre che con i temutissimi capi palestra. A proposito di combattimenti, anche qui un'importante novità è data dai combattimenti di coppia, che consentono divertenti sfide due contro due, con tanto di mosse combinate se i due pokemon sono affini. Purtroppo però questa nuova modalità è stata poco sfruttata, ma sembra sia stato solo un esperimento di Nintendo (piuttosto positiva direi), da approfondire nelle versioni future.
Sul fronte gameplay mi preme ricordare alcune caratteristiche portanti della serie che potrebbero sfuggire a qualcuno: i combattimenti sono a turno e si rifanno per certi versi all'antico gioco di carta/forbici/sasso, ogni pokemon ha quindi un punto debole ed è vulnerabile solo ad alcuni tipi di attacchi. I combattimenti con pokemon selvatici, avvengono in maniera casuale, una scelta amata soprattutto dai fan degli rpg di stampo classico. Anche i comandi risultano semplicissimi e quindi di rapida assimilazione, i menù funzionali e piuttosto completi.

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