I'm the bone of my sword.
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Se è vero che l'avvento di ogni Mario Kart coincide puntualmente con un'epifania di irresistibile gameplay, il settimo racing game di Nintendo anticipa di ben ventitre giorni la tabella di marcia della proverbiale slitta coi regali. Basta assicurare Mario Kart 7 nella fessura del 3DS con il tipico "clic", infatti, ed è subito Natale, ogni giorno, per tutto l'anno, anche sotto il solleone estivo. Come accade con i migliori videogiochi, il suo gameplay così delizioso, divertente come da tradizione e appagante come non mai, riesce a mettere in pausa tutto il mondo che gli gira attorno e i suoi problemi: ecco perchè non si smetterebbe mai di giocarci.
FATEVELO BASTARE
Nonostante la votazione massima e il bottino di medaglie, è corretto affermare fin da principio che anche Mario Kart 7, così come ogni altro Mario Kart prima di lui, sia un capolavoro perfettibile. In altre parole, si tratta del miglior episodio portatile della saga di Nintendo, che però mostra il fianco a una manciata di critiche, con relative storture di naso da parte dei fedeli di lungo corso. È finalmente scomparso l'inviso "snaking" (ovvero il frenetico e convulso zigzag che attivava i miniturbo anche in rettilineo e che, secondo molti, affliggeva la precedente incarnazione portatile), eppure mancano all'appello patrimoni artistici d'eccezione quali Borgo Delfino (Mario Kart DS) o Wario Stadium (Mario Kart 64), di gran lunga preferibili alle versioni enhanced del Deserto Kalimari o dell'Outlet Cocco, riproposti qui in formato stereoscopico. Inoltre, le due ruote che impennavano sul Wii cedono il passo a bizzarri deltaplani, ma bisogna dire che la planata, laddove non strettamente necessaria e obbligata, va a sottrarre alla guida curve storiche (Circuito di Mario 2) e importanti rettilinei sui quali battagliare. In buona sostanza, il volo si rivela un espediente pregevole per quel che riguarda la realizzazione tecnica, ma ben poco entusiasmante sul piano prettamente ludico. Dicasi lo stesso riguardo ai nuovi stage subacquei coi kart ad elica, che alla prova pratica inabissano il divertimento a settemila leghe sotto i mari. D'altra parte, così come non esisterà mai un Mario Kart perfetto, definitivo e totalizzante, oggi Mario Kart 7 rappresenta quanto di meglio ci sia in circolazione per derapare con una console portatile. Non è perfetto, ma basterà sicuramente fino al prossimo capitolo.
VEICOLO TARGATO WII643DS
Il modello di guida/derapata assomiglia di gran lunga a quello di Mario Kart Wii, con forti reminiscenze dell'ineguagliabile capitolo a 64 bit, ovvero calibrato alla perfezione come solo Nintendo sa fare, perfino più appagante rispetto a quello di certi simulatori rallystici per console. Il gameplay che ne deriva, come sempre e forse qui in misura ancora maggiore, mette a proprio agio i casual gamer più impacciati e premia gli smaliziati di lungo corso con galvanizzanti sbandate, traiettorie audaci (c'è tanto, tantissimo da sperimentare), ingressi in curva sempre di traverso e ripartenze col doppio turbo (prima blu e poi rosso) già carico da un pezzo (ci vuole un po'). L'altissima soglia di divertimento che Mario Kart 7 restituisce trae ulteriore beneficio anche dal rinnovato carnet di armi: scompare il cubo sorpresa e spuntano il fiore di fuoco, la superfoglia per traformare il kart in tanooki e il sette portafortuna (micidiale, da scoprire!). Il nuovo sistema di controllo via pad analogico, invece, si mostra tanto confortevole e cremoso (altro che i calli maturati sulla croce direzionale del vecchio DS…) quanto avido di dedizione: dà la confidenza giusta in due minuti, ma si concede meravigliosamente solo ai piloti più impavidi e preparati al controsterzo. Un colpo sull'inutilizzata croce direzionale, per giunta, introduce l'adrenalinica visuale in soggettiva (si sterza inclinando la console), che funziona alla perfezione, a patto di rinunciare alla stereoscopia per non intrecciarsi gli occhi. Al reboot di sedici tracciati, infine, vanno ad aggiungersi altrettanti circuiti inediti, a dire il vero non proprio tutti memorabili, ma pur sempre ricchi di scorciatoie e percorsi alternativi. Tra tutti spiccano indubbiamente i nuovissimi tracciati in linea suddivisi in tre sezioni, per fughe d'altri tempi o duelli all'ultima banana.
BASTA UN BALZELLO!
Guai a fidarsi della memoria videoludica (è sempre edulcorata): basta un soffio all'impolverata cartuccia di Mario Kart DS per stupirsi dinanzi all'eccezionale bontà del comparto grafico di Mario Kart 7. Anche un paio d'occhi chiusi, infatti, noterebbe che la differenza cosmetica tra le due generazioni di kart game s'è fatta abissale, colossalmente stereoscopica. L'effetto 3D, comunque sia, non è mai funzionale al gameplay (anzi, se si ruota la console, è anche peggio), eppure dona al racing game di Nintendo un respiro tutto nuovo e inconsueto, mirabile alla vista e persino riposante. C'è da stupirsi, infine, dell'importanza che il numero sette (7) riveste in moltissime cose del mondo: sette sono i giorni della settimana, i colori dell'arcobaleno, le note musicali, i peccati capitali, le arti liberali, le meraviglie del mondo antico e moderno, le vite di un gatto e le proverbiali camicie da sudare quando il nuovo Mario Kart è collegato alla Nintendo Wi-Fi Connection. Non c'è molto altro da aggiungere: la community fino a otto giocatori in contemporanea è là fuori e funziona splendidamente, per irresistibili sfide tra amici, avversari, piloti provenienti da tutto il mondo o membri di community selezionate. Basta scegliere un kart, un treno di gomme (a seconda della superficie) e un modello di deltaplano per gettarsi nella divertentissima mischia a quattro ruote di Nintendo, derapando di gran gusto fino all'uscita dell'ottavo Mario Kart.
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La recensione è finita^^
¿Tørch¬™?
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