Maltratta la moglie per dieci anni

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  1. ¬king~
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    Maltratta la moglie per dieci anni
    «Ma c'è un contratto di schiavitù»


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    PADOVA - Lui il «padrone» e lei la «schiava». Legati da una contratto di schiavitù stipulato dopo un anno di conoscenza e che obbligava lei, di dieci anni più piccola, a esaudire i desideri del suo padrone. A offrire corpo, mente e «tutta me stessa» in «schiavitù consensuale». In calce, la firma e la data di stipula nel marzo 2004. Una storia che però inizia dodici mesi prima quando i due padovani (lei commessa, lui lavoratore saltuario ma anche gestore di locali) si sono conosciuti. E subito hanno unito la loro passione per il gioco erotico. Passione che hanno messo per iscritto in dieci punti sotto l’intestazione di un «contratto di schiavitù consensuale e a tempo indeterminato». In poche parole lei era soggetta a qualsiasi volontà di quello che soli due anni dopo, nel 2006, sarebbe diventato prima suo marito e in seguito padre di suo figlio.

    Tutto sempre sotto le norme del vigente contratto. Uniche possibilità lasciate a lei solo la «safeword» o il «safe signal», in pratica una parola in codice o tre colpi con la mano per avvertire il marito-padrone che qualcosa nel rapporto non stava andando o non piaceva. Sì perché se a lei spettava il duro compito di essere sottomessa sia nel vestire sia nel comportamento, e di essere in piena balìa del suo padrone (il contratto prevedeva pure che lei lo chiamasse così), dal canto suo il padrone doveva alla «schiava» la sopravvivenza, la salute e il benessere psico-fisico. Tutti particolari messi nero su bianco - come il dovere del padrone di fornire gli attrezzi per le «punizioni» (accettate in qualsiasi momento e senza spiegazione da lei), che poi dovevano essere puliti dalla schiava, o l’esclusione di pratiche come la zoofilia, la marchiatura a fuoco o altro di estremo -, in un decalogo che alla fine riporta la firma dei due contraenti. Rapporto che però è finito nell’estate 2011 quando lei, la «schiava», si è ribellata e ha rotto il matrimonio con il suo uomo, già noto alle forze dell’ordine per un precedente datato 2001 per violenza sessuale di tipo sadomaso. Denunciandolo stavolta nel settembre 2011 per maltrattamenti in famiglia, e rimpinguando la denuncia qualche mese dopo con lo stalking. Il caso è finito sul tavolo del pm Sergio Dini che ha indagato l’uomo, un 42enne, per maltrattamenti e stalking. A far saltare la prima denuncia però proprio quel contratto stipulato «consensualmente» tra il padrone e la schiava.
     
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