Il diario segreto di arivel

E' notte, la luce è fioca e si vede a malapena. Certo, subire una avaria all'auto non è proprio il massimo per una notte di Inverno come questa ma almeno il cielo è sere... - rombo di tuono e pioggia scrosciante - Porcogiudachehaitraditocristo! Ruoto la testa in cerca di un'idea o quantomeno di un luogo dove stare, beh, vediamo se in quella tenuta ho l'occasione di trovare riparo. Che dire, trovare una casa proprio quando inizia un temporale è conto, scoprire che è abbandonata e in uno stato di degrado totale ne è un altro. La porta è semiaperta, meglio sgattaiolare dentro senza farsi troppe domande; narrano strane leggende su questi luoghi della fredda Umbria.
Osservo l'atrio... lugubre, scuro, un ambiente malsano, come se si fosse consumata una qualche violenza che aleggia ancora nell'aria...che...che...cazzo che fame mi è venuta. La cucina è ovviamente vuota, nè un tavolo, nè un frigo, nè un qualche stipetto dove trovare un salame ammuffito. Temo che questa serà il mio stomaco starà a digiuno, scusa stomaco.
Una cosa che salta all'occhio in questa abitazione sono dei quadri con dei volti sfigurati...non sfigurati, anzi sembrano essere strappati. In una foto ben distinta c'è un ragazzo, poco in forma, che sembra avere una bandana in testa...ma - diamine - non ne riesco a vedere il volto. Le foto sono tutte posizionate lungo una rampa di scale che mi direziona verso un polveroso primo piano, con un'aria densa e rarefatta, quasi come se l'ossigeno si rifiutasse di circolare in questo luogo.
E quello? Un baule, con una scritta sopra di esso << Michele >>. Quindi questo baule appartiene senz'altro a questo Michele, ma è qui da anni, Michele non è mai venuto a prenderlo. E poi, perchè un baule dovrebbe essere posizionato in un corridoio poco sopra le scale? Inizio a pensare che sia qui non per caso, al contrario, è come se lo stessero spostando frettolosamente e...questo baule deve celare qualcosa al suo interno. Ora ne sono certo. Afferrando il baule decido di trascinaro verso una stanza meglio riparata dal vento, preferirei che non mi venissero i reumatismi, specialmente a causa di un baule rosa pieno di polvere. Solo adesso noto però che è chiuso, sigillato, serrato... Credo mi tocchi prendere il piede di porco che ho nel bagagliaio della macchina, uno caro strumento del mio lavoro. Con una serie di colpi ben assestati alla fine il baule ha rivelato i propri segreti, vedo solo un mucchio di cianfrusaglie. C'è un bigliettino con su scritto << Pasticcino quando guidi ricordati di cambiare gli occhiali - Mamma >>; una bandana di colore bianco che suppongo possa essere quella vista nel quadro, immagino rappresenti un cimelio importante per il proprietario di questo baule; poi, rovistando tra i vari oggetti, non posso fare a meno di notare un Nintendo DS notevolmente consumato e un oggetto di forma cilindrica, dalla punta arrotondata - bzzzzz - Facendo in un primo momento cadere l'oggetto, convengo che è un qualcosa con cui il proprietario avrà passato numerose notti piene di noia o stress. Oltre alle cose già descritte e a vari volantini stampati in un Italiano discutibile sembra che in questo baule non ci sia nulla, o meglio, nulla di valore. Ma, un attimo, c'è una fessura sul fondo di questa gaia cassa. Con le dita conficcate nella fessura sono riuscito ad aprire meglio il pertugio staccando via del vecchio legno marcescente. Un doppio fondo! Bravo Michelino, hai catturato la mia attenzione adesso! Avvolto in uno strato di polvere c'è un diario, semirovinato, ma ancora abbastanza integro da permettermi di leggere, sulla copertina una scritta <<topo Siecrt, tnet e l e mani pelosine olontan e!>>.
A quel punto iniziai a leggere...