Un serio problema
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Un serio problema

Foreste e desertificazione

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  1. Shiny™
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    Foreste e desertificazione

    La fragilità delle foreste tropicali
    La foresta è un ecosistema complesso in naturale equilibrio, quando non
    intervengono a mutarne l’assetto fattori esterni; gli ecosistemi complessi sono
    infatti sensibili a ogni perturbazione, reggendosi su delicati rapporti fra gli
    organismi componenti, adattatisi a ruoli molto particolari.
    Nelle foreste tropicali sempreverdi la relativa costanza del clima ha permesso
    l’evolversi di un gran numero di specie vegetali adatte ad utilizzare al meglio i
    differenti microambienti, ma nel contempo non ne ha stimolato la capacità
    d’adattamento a brusche variazioni dell’habitat, come avvenuto nei climi a
    marcata stagionalità in cui i vegetali hanno dovuto sviluppare capacità di
    superare improvvisi e bruschi cambiamenti. Da questo deriva la grande fragilità
    degli ecosistemi forestali tropicali, attualmente i più importanti nel mondo per la
    produzione di ossigeno e la ricchezza naturalistica che racchiudono.

    Il suolo delle foreste tropicali
    Se si disbosca nelle zone temperate, si possono creare danni come la perdita di
    verde o la caduta di frane in zone montuose. Ma non c’è il rischio che si
    formino deserti, perché le condizioni del clima e dei terreni sono diverse.
    Il suolo su cui crescono le foreste tropicali è povero di elementi nutritivi. In
    Amazzonia, ad esempio, quasi non esiste strato di humus. Se la vegetazione è
    rigogliosa è grazie a una fitta rete di radici collocate nei primi 30 centimetri di
    terreno, che con l’aiuto di particolari microrganismi riesce ad assorbire ogni
    materiale organico in decomposizione (foglie, escrementi, carogne di animali,
    ecc.) prima che sprofondi nello strato sottostante. Ogni elemento nutritivo che
    non viene assorbito subito è come perduto, perché il substrato della foresta tropicale
    ha una scarsa capacità di trattenere materiale organico.

    Da foresta a deserto
    Quando il terreno della foresta tropicale è messo a nudo, esso soccombe sotto
    l’effetto devastante del clima ai tropici.
    Il primo colpo lo dà la pioggia che batte violentemente e porta via lo strato
    superficiale di humus. La diminuzione di humus abbassa la capacità del suolo di
    trattenere acqua.
    Un ulteriore colpo lo dà il sole. I suoi raggi potenti distruggono altro humus,
    trasformano l’azoto e il carbonio in gas volatili, induriscono il terreno. Sulla
    superficie indurita si forma uno strato di polvere contenente sostanza organica
    che sarà portata via dal vento o dalla pioggia. Mentre le particelle più fini sono
    trascinate via dal vento o dall’acqua, le formazioni più grosse, corrispondenti a
    granelli di sabbia, rimangono sul terreno. A ogni nuova ondata erosiva, il
    terreno diventa sempre più sabbioso e quindi meno adatto alla vita vegetale.
    Purtroppo questi processi di degrado non si arrestano neanche se le zone
    deforestate sono seminate a pascolo o ad altre colture stagionali.

    L’effetto sui corsi d’acqua
    Dove si eliminano le foreste si assiste anche a un altro fenomeno devastante:
    l’alternanza siccità – inondazione.
    Ai tropici c’è una parte dell’anno in cui piove moltissimo, in maniera anche
    violenta. Nella zona ben coperta a foresta, il 95% dell’acqua piovana viene
    assorbita dalla fitta rete di radici che funziona da spugna. L’acqua
    immagazzinata durante la stagione umida è rilasciata nel resto dell’anno e le
    falde acquifere si mantengono sempre ad un buon livello facendo scorrere acqua
    nei fiumi anche durante la stagione secca.
    Quando la foresta è distrutta, viene a mancare la “spugna” e l’acqua che cade
    durante la stagione delle piogge si dirige immediatamente ai torrenti e ai fiumi,
    provocando straripamenti e allagamenti di città e campagne. Al contrario,
    durante la stagione secca i fiumi si prosciugano e tutto diventa arido.

    Ho messo il sondaggio,mettete si o no se vi è piaciuto o no
     
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  2. Virus.
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    E' l'ombra del capitalismo, fagocitante tutto ciò che ha attorno, pur di banchettare con pasti pantagruelici di danaro. La ricerca inarrestabile della produttività e della competitività, propria del capitalismo produttivo, da cui germogliano speculazione, inumana ferocia verso gli inservienti, salariati da fame, privi di diritti. Un sistema coercitivo, cogente, senza scrupoli, neppure per la loro terra. Una follia incontrastata da chi di dovere, che ha preferito far melina.
     
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  3. WPA
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    CITAZIONE (Virus. @ 7/4/2013, 18:38) 
    E' l'ombra del capitalismo, fagocitante tutto ciò che ha attorno, pur di banchettare con pasti pantagruelici di danaro. La ricerca inarrestabile della produttività e della competitività, propria del capitalismo produttivo, da cui germogliano speculazione, inumana ferocia verso gli inservienti, salariati da fame, privi di diritti. Un sistema coercitivo, cogente, senza scrupoli, neppure per la loro terra. Una follia incontrastata da chi di dovere, che ha preferito far melina.

    Sono d'accordo con Messer Virus :)
     
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2 replies since 4/4/2013, 14:40   48 views
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