Da Ibrahimovic a Mancini: l'élite del soldo facile

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  1. »Dante
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    Da Ibrahimovic a Mancini: l'élite del soldo facile

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    Nel calcio di oggi il richiamo dei soldi č una cosa che in molti sentono. Che sia il violetto delle banconote da 500 euro a mazzette o la prospettiva di "vincere facile", non cambia molto: c'č chi come Del Piero, Maldini, Zanetti o Totti vive e gioca per essere una (ben pagata) bandiera e altri che seguono la scia colorata dei soldi alla ricerca dell'occasione di turno: Ibra, Mourinho o Mancini, giusto per fare alcuni esempi.

    L'estate del 2013 rischia essere l'espressione piů alta di questa migrazione calcistica: da posti ricchi a posti molto ricchi, e guai ad non sentirsi soddisfatti. La risalita del Monaco con il nuovo proprietario, le panchine senza allenatore in Premier League, Liga e Ligue 1, i rapporti incrinati tra giocatori, tecnici e societŕ, porteranno a una sessione estiva di mercato da bollino rosso autostradale. In generale perň a tenere testa sulle prime pagine dei giornali alla fine saranno sempre i soliti , i primi a raddrizzare le antenne quando si parla di ingaggi milionari e possibilitŕ di fare cassa.

    Gli ultimi in ordine cronologico sono Roberto Mancini e Carlitos Tevez, due esemplari noti della specie, ma che da vario tempo se ne stavano buoni a Manchester. A loro č arrivato esplicito il richiamo del Monaco di Rybolovlev e sono pronti a ripetere il salto nel denaro alla Paperon de' Paperoni, da uno sceicco a un magnate russo. L'identica cosa per José Mourinho, lo Special One, speciale soprattutto nel saper scegliere l'occasione giusta per cambiare aria e, per dirla alla Conte, "alzare l'asticella" del suo stipendio. Dal Porto al primo spendaccione Abramovich, poi Inter e Real Madrid a suon di ingaggi milionari e ora di nuovo Chelsea, o in alternativa ultima il ricco Psg. Come cascare sempre e comunque in piedi.

    Ma del club esclusivo fanno parte anche delle vecchie conoscenze italiane. Dal piů tranquillo Carlo Ancelotti, che dal Milan in poi ha sempre e solo lavorato per datori di lavoro generosi, da Abramovich allo sceicco del Psg fino al probabile Florentino Perez in estate, a Zlatan Ibrahimovic, forse il capo di questa élite calcistica. Un anno in una squadra, massimo due, e le sirene di mercato sullo svedese risuonano puntuali come le campane per la messa della domenica. Ibra si muove spesso, ma solo richiamato dai soldi. Anche per questo sembra complicato un ritorno in Italia con lo stipendio dimezzato.



    Redatto da Dante
     
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  2. WPA
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    Moderni mercenari :sisi:
     
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1 replies since 18/5/2013, 17:31   21 views
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