Siria, oltre mille morti in una settimana E Assad volta le spalle al piano di pace di Annan

L'Onu: «L'escalation delle violenze è terribile». Il regime: «Ritireremo le truppe solo se avremo garanzie scritte»

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  1. Zeus™
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    Siria, oltre mille morti in una settimana
    E Assad volta le spalle al piano di pace di Annan

    L'Onu: «L'escalation delle violenze è terribile». Il regime: «Ritireremo le truppe solo se avremo garanzie scritte»

    MILANO - Oltre mille morti in una settimana. È questo il terribile bilancio delle vittime del regime di Bashr el Assad. Un conteggio che arriva a poche ore dal voltafaccia del presidente al piano di pace della Nazioni Unite.

    «I RIBELLI SI RIARMANO» - Le autorità di Damasco hanno infatti annunciato che non ritireranno le truppe dalle città, come previsto dalla proposta dell'inviato dell'Onu Kofi Annan, se non avranno «garanzie scritte» da parte dei «gruppi terroristi armati» del Paese. Lo ha fatto sapere il ministero degli Esteri siriano in una nota, precisando che i gruppi devono mettere per iscritto che a loro volta «deporranno le armi». Il portavoce del ministero, Jihad Makdessi, ha riferito che le precedenti dichiarazioni secondo cui Damasco avrebbe ritirato i propri soldati dalle città e dai sobborghi entro martedì «sono spiegazioni sbagliate». Makdessi ha aggiunto che la Siria non permetterà che si ripeta quanto accaduto durante la missione della Lega araba in Siria a gennaio, quando il regime ha ritirato le proprie forze armate dalle città e dai dintorni, mentre i ribelli prendevano possesso di quelle stesse zone. «I terroristi armati usarono quella situazione per riarmare i propri elementi e allargare la loro autorità a interi distretti», ha detto Makdessi.

    FATICA A SEPPELLIRE I MORTI - Di fronte al voltafaccia di Assad dura è stata la reazione della Francia che bollato come «inaccettabili le nuove richieste» avanzate dal regime, mentre il premier italiano Mario Monti, da Israele, dove si trova per la seconda tappa del suo viaggio in Medio Oriente, ha fatto sapere che l'Italia «è impegnata fortemente» per la pace in Medio Oriente e in particolare in Siria. Intanto la città di Homs rimane sotto attacco da tre fronti, e a Khaldiyeh, gli abitanti faticano a seppellire i propri morti a causa degli attacchi. In un video amatoriale pubblicato online si vedono inoltre bombe cadere su quella che viene spiegato essere la zona residenziale di Qusour a Homs, con alte colonne di fumo che si alzano dall'area. «L'attuale escalation di violenza - ha commentato Kofi Annan - è inaccettabile» e il governo siriano deve ricordare «il bisogno della piena applicazione dei suoi impegni» per la pace. Secondo Annan, che si recherà martedì in Turchia nella provincia meridionale di Hatay per visitare i campi profughi, i combattimenti stanno causando «livelli allarmanti di vittime, rifugiati e sfollati» e devono concludersi.
     
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