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    *Io sono shiny*

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    La magia degli elementi

    - Introduzione -

    Siamo a chissà quanti miliardi di anni fa, il pianeta terra ancora non lo si poteva considerare un pianeta, era solo un ammasso di materiali che galleggiava nello spazio; quando ad un tratto, un'enorme roccia, proveniente da chissà dove, si va a conficcare al centro di questi materiali; dalle cellule presenti su questa roccia, nascono due creature, una può creare la terraferma, l'altra l'acqua e muovere le maree; queste due, nascono in punti opposti, una forma la terra, mentre l'altra l'acqua, è grazie a loro che la terra inizia ad avere una forma; però, quando il pianeta diventa per metà terra e metà mare, entrambi sentono il loro territorio rubato, così iniziano col litigare per appropriarsi dell'intero pianeta, però, i loro scontri, sono così violenti, che rischiano di distruggerlo; ma, ecco che dallo spazio profondo, arriva un'altra creatura, un drago enorme, che inizia a girare intorno al pianeta, donandogli l'atmosfera, così, i due, non essendo abituati, cadono in un letargo, attendendo energie sufficienti, per continuare la lotta.
    La combinazione della terra, dell'acqua e dell'atmosfera, fa sì, che sul pianeta nascono molti esseri viventi, differenti tra loro, però, purtroppo, quella roccia, continua a sfornare creature con poteri sopranaturali, queste creature hanno il sopravento sugli esseri viventi, non dotati di questi poteri, rischiando la completa estinzione di quest'ultimi; però, la razza umana, cercando un soluzione, crea un'arte, studiando le varie creature speciali, chiamata "magia", così, dopo centenni di studi e allenamento, quattro magi, sembrano aver raggiunto un livello tale, da essere considerati saggi, ognuno dei quali, specializzati su un elemento, fuoco, acqua, terra e aria; così, combinando i loro poteri, creano quattro sigilli, in ognuno dei quali, si trovano rinchiuse, le creature speciali, che sono specializzate in quel elemento, però, per non rischiare, creano un quinto sigillo, che sarà inesistente, finché tutti i "sigilli elementari" rimangono chiusi, in quest'ultimo, ci sono tutti quei che hanno poteri oltre ogni immaginazione, quindi molto pericolosi; hanno preferito rinchiudere, piuttosto che distruggere, perché molte di queste creature, non hanno fatto nulla di male, ma rischiano comunque di far avvenire l'estinzione delle altre, ma, anche perché, i loro poteri non sono sufficienti per distruggerle tutte; preferiscono rinchiudere anche la loro anima insieme al sigillo del loro elemento, per renderlo più resistente, ma anche per aiutare i futuri terrestri, se per disgrazia i sigilli vengano rotti.
    Gli unici che non sono stati rinchiusi, sono le creature della terraferma, delle maree e dell'atmosfera, non conoscendo la loro esistenza.

    -1- Il primo sigillo -

    Siamo ormai all'inizio del 21° secolo DC, non si sa più nulla, ne della magia, ne dei sigilli, ne tanto meno dei saggi, come se tutto questo, non fosse mai esistito.
    In un sentiero di collina, in mezzo ad un bosco, c'è un'auto che viaggia, con 4 ragazzi all'interno; colui che sta seduto di fianco al guidatore, che ha qualche chilo di troppo, si chiama Giulio, inizia a lamentarsi.
    - Ma quando si arriva? Ho fame -
    Il guidatore si chiama Mario, gli risponde: - Aspetta... ci siamo fermati mezz'ora fa al fast-food, prima di entrare nel bosco, perché ti lamentavi per la troppa fame, ed ora siamo indietro con la tabella di marcia -
    Giulio - Uffa... -
    La ragazza seduta dietro, di nome Ilaria - La volete smettere di litigare, siamo qui per un week end in tranquillità in mezzo alla natura, dovremo divertirci -
    Il quarto ragazzo si chiama Antonio, il quale osserva il bosco dal finestrino.
    Ilaria - Bello vero? -
    Antonio, come svegliato da un sogno - Che? -
    Ilaria - Il bosco -
    Antonio - Ah, si -
    Passano circa 30 minuti, quando il gruppo di amici raggiunge la zona dove erano diretti.
    Ilaria - Eccoci arrivati -
    Giulio - Yuppi, si mangia! -
    Ilaria - Ma che, è presto, poi dobbiamo ancora montare le tende -
    Giulio - Voi mi volete morto, eh? -
    Dopo lo sguardo imbarazzato di Ilaria, scendono anche gli altri due.
    Mario - Però, bel posticino, non sono mai stato in campeggio, non è affatto male come pensavo... a te piace, Antonio? -
    Antonio - Beh, si, davvero bel posticino, sembra perfetto per un campeggio, abbiamo fatto bene a fidarci di Ilaria - .
    Quando ognuno monta la propria tenda, iniziano a preparare la cena, essendo quasi ora.
    Antonio - Io mi faccio un giro qui intorno, mentre la cena cuoce -
    Ilaria - Ok, ma fa attenzione -
    Mario - Non allontanarti troppo -
    Antonio - State tranquilli -
    Antonio, si incammina nel bosco, incuriosito, osserva piante ed animali del luogo , cammina, cammina, perdendo la cognizione del tempo, inizia a far buio.
    Antonio - Oh, no, meglio che inizi a tornare indietro, sennò rischio di non trovare la strada –
    Al campeggio...
    Ilaria - Antonio non è ancora tornato, non vorrei che si fosse perso -
    Mario - Tranquilla, starà rimasto a fissare dei uccellini -
    Ilaria - Parlo sul serio, questo bosco è grande ed è facile perdersi, mi è successo molte volte da piccola, quando venivo qui con la famiglia -
    Mario - Ok, scusa... beh, se non si fa vedere, vado a cercarlo -
    Ilaria - Vengo anch'io, ormai conosco bene il bosco -
    Giulio - Io resto qui, la cena è quasi pronta e sto morendo di fame - Tornando da Antonio, sembra ci sia perso.
    Antonio - Eppure, quest'albero mi sembra di averlo visto almeno 4-5 volte... ahhh, mi sa che sarà dura ritrovare il campeggio, ormai è tardi, sento persino i gufi -
    Si concentra per un attimo, per cercare di ricordare la strada, poi riparte.
    Antonio - Ok, sento che è la direzione giUUU... -
    Non smette di dire la frase, che il terreno sotto ai suoi piedi si apre, cadendo in un fosso profondo.
    Antonio, con la schiena dolorante - Ahi, ahi... cos'è successo? - , osservando il buco da cui è caduto, - E' stata una bella caduta, per fortuna che sono tutt'intero... ma dove sono? -
    Si vede in giro, ci sono molte pietre e cunicoli che vanno in molte direzioni.
    Antonio - Mi sa che è una grotta sotterranea o qualcosa del genere... ok, visto che il buco da dove sono venuto è troppo alto, mi tocca girare per questi cunicoli, sperando che ne becchi uno che porti all'uscita -
    Antonio girovaga a lungo in questa grotta, ma con nessun risultato, fino a fermarsi per riposare, seduto su un masso.
    Antonio - Ho quasi perso la speranza... ma no, devo uscire di qui, chissà come si saranno preoccupando al campeggio, scommetto che mi stanno cercando -
    Mentre si stiracchia, il suo sguardo va in alto, dove vede un buco da dove entra la luce della luna.
    Antonio - Oh, no, non mi dire che è lo stesso da dove sono partito... mi sa che non uscirò di qui prima di domani mattina -
    Stavolta, però, la luce della luna, è inclinata diversamente, facendogli notare un sasso a terra, con strani simboli sopra.
    Antonio - Cosa sarà mai? Poi chi è stato a disegnarli sopra, per quale motivo? -
    Per rispondere alle domande, si avvicina per raccoglierlo, ma...
    Antonio - Hhhh... sembra attaccato a terra, non si alza manco per un millimetro, eppure non sembra unito al pavimento della grotta -
    Riprova più volte, sempre più forte, fino a ché...
    Antonio - Ok, concentriamoci, è mai possibile che mi sia indebolito così tanto, girando per questa grotta... hhhh... è togliti! -
    Appena finisce di parlare, il strano sasso si stacca; da sotto di esso, escono fasci di luce che vanno in tutte le direzioni, si spaventa e si nasconde dietro ad un angolo roccioso, ma la curiosità lo spinge ad osservare; quando i fasci di luce finiscono, si avvicina con cautela.
    Antonio - Ma cosa sarà successo? -
    Poi nota che quei fasci, hanno rotto la grotta, creando un passaggio facile per risalire, così torna in superficie, in cerca del campeggio; dopo un po', incontra Mario.
    Mario - Eccoti! Dove eri finito? Io e Ilaria ti stavamo cercando... mi racconterai al campeggio, ora chiamo Ilaria dicendo che ti ho trovato-
    Loro due, si incrociano con Ilaria proprio al campeggio.
    Ilaria - Finalmente. mi stavi facendo preoccupare... adesso andiamo a mangiare, che è venuta fame pure a me -
    Ma, controllando la pentola...
    Ilaria - Ehi, Giulio, ti sei spazzolato tutto -
    Giulio - Mica tutto, ve ne ho rimasto un po -
    Ilaria - Giusto, è rimasto appena per uno solo di noi... ok, vorrà dire che a te niente dolce -
    Giulio, disperato - Ma no, il dolce no, è da stamattina che lo aspetto, sai che è il mio preferito -
    Mentre i due discutono, Antonio e Mario osservano le stelle in piedi.
    Mario - Stavamo dicendo; cosa è successo mentre noi ti cercavamo? -
    Antonio - Sinceramente, non ci ho capito molto, mi sono perso in una grotta, poi ho trovato questo strano sasso -
    Lo porge a Mario...
    Mario - Carino il disegnino sopra... lo hai fatto te? -
    Antonio - No, l'ho trovato così... preferisco dormirci sopra, ti racconto domani mattina -
    Mario - Sai quanto sono curioso, rischio di non dormire, ma d'accordo, in effetti, anche Ilaria vorrà sapere -
    Dopo mangiato, è ora che tutti vanno a dormire nelle rispettive tende.
    Giulio - S-sicura che non ci siano orsi o altri animali feroci? Preferirei dormire in auto -
    Ilaria - Si, si, ci vengo quasi tutti gli anni, gli animali più feroci che ci sono, sono gli scoiattoli, tranquillo... adesso dormi però, o almeno resta in silenzio che io vorrei dormire -
    Mario - Graaw, sono un orso; Giulio, sono venuto per mangiarti -
    Giulio - AAAHHH -
    Ilaria - Ti pareva che non avesse fatto una cretinata -
    Poi silenzio per tutta la notte, fin quando Antonio, il quale non riesce a dormire ripensando al fatto accadutogli, ad un tratto, sente un rumore, un po' intimorito, si affaccia, vede un cespuglio che sembra vibrare, poi, un attimo dopo, 2 occhi rossi si accendono nel cespuglio, Antonio balza dallo spavento, ma dopo qualche secondo, da ancora uno sguardo; il cespuglio sembra che si sia fermato e gli occhi spariti, così si rimette nel suo sacco a pelo, nonostante un po' di paura, riesce a dormire anche lui.

    -2- Le strane creature -

    Dopo quella lunga giornata, finalmente viene il mattino; ad un tratto, si sentono delle urla, - AAAAAH -
    Mario, mezzo addormentato, esce dalla sua tenda, - Cos'è successo? -
    Anche Ilaria e Antonio vengono svegliati.
    Antonio - Mah... avete sentito pure voi quel strillo? -
    Ilaria - Si... un momento, dov'è Giulio? -
    Tutti e tre, corrono ad affacciarci nella sua tenda, lui non c'è, è rimasto solo il sacco a pelo vuoto.
    Mario - L'urlo sarà il suo? Spero che non gli sia accaduto nulla -
    Dopo qualche instante che i tre si preoccupano, sentono la voce di Giulio...
    - Aiuto! Venite, mi sono chiuso in auto -
    I tre accorrono, non capendo cosa stia succedendo.
    Ilaria - Cos'è successo? Perché ti sei chiuso in auto? Ti abbiamo sentito urlare così forte da svegliarci -
    Giulio, un po scosso - Un mo-mo-mostro era entrato nella mia tenda, voleva uccidermi -
    Ilaria - Un mostro? Sicuro che non era uno scoiattolo e ti sei spaventato per nulla -
    Giulio - S-si, era proprio un mostro, era un cespuglio ma si muoveva, ed aveva occhi rossi brillanti, mi sono svegliato e l'ho visto di fianco a me, ovviamente sono scappato, giusto in tempo -
    Ilaria - Ma sei scemo? Non esistono creature del genere, la paura ti da molta fantasia... beh, resta pure lì, che tra poco facciamo colazione, se tu non la vuoi, peggio per te -
    Giulio - Uffa, non dire così... non importa, se ci sono mostri in giro, vorrà dire che faccio la dieta -
    Mario si intromette nella discussione - Era ora che ti decidevi di calare qualche chiletto -
    Poi si riferisce ad Ilaria...
    - Non darlo retta, sono sicuro che appena iniziamo a mangiare, corre subito -
    Ilaria - Vabbè... Antonio, ti vedo pensieroso, qualche problema? -
    Antonio - Ehm... no, tranquilla -
    Prendono sedie e tavolo pieghevole, poi si siedono.
    Mario - In effetti, grazie all'inutile spavento di Giulio, ci siamo svegliati un po' presto... Antonio, ricordi che ieri mi avevi promesso di raccontarmi tutto quello che è successo -
    Ilaria - Ah, davvero? Sono curiosa pure io, su, racconta -
    _ Così Antonio racconta che stava girovagando per il bosco, quando si è accorto di essersi perso, quando ad un tratto cade in un labirinto sotterraneo, da cui non riesce ad uscire ne tornare in superficie, quando poi ha trovato quel sasso, lo strano simbolo lo ha incuriosito, così voleva raccoglierlo, ma non è stato facile come sembrava, quando finalmente è riuscito a raccoglierlo, dei fasci di luce, hanno iniziato a correre qua e là, questo strano avvenimento, lo ha spaventato, ma allo stesso tempo gli ha dato un via per poter uscire da lì, finalmente, poi dopo un po', ha incontrato Mario. _
    Mario - Però, che storia strana, cosa saranno mai quei fasci... mi passi un attimo in sasso, magari ieri si è sfuggito qualcosa -
    Infatti...
    - Cos'è qui? Nel lato opposto al simbolo, c'è qualcosa in rilievo, sembra un quadrato, chissà cosa voglia dire -
    Ilaria - Davvero un racconto assurdo, ma di certo non te lo sei inventato, non è da te... beh, come sapete, mio padre fa l'archeologo, quando torniamo in città, posso farlo studiare da lui, vediamo cosa ne esce -
    Antonio - Va bene, spero ne sappia dire qualcosa -
    Ilaria - Stai scherzando? Mio padre è il miglior archeologo del mondo, peccato solo che non sia ancora famoso, ma comunque saprà di certo capirci qualcosa... comunque Giulio mi fa un po pena... vedete ora come lo convinco -
    Verso l'auto, dove all'interno c'è Giulio...
    - Su, Giulio, vieni a fare colazione, ti ho conservato un po' di dolce di ieri sera -
    Appena Giulio sente, come previsto, apre l'auto e corre verso il tavolo, ma poi si ferma a pochi passi dal tavolo.
    Giulio, con voce tremolante - E-ccolo di nuovo, IL MOSTRO! -
    Poi sviene indicando il tavolo, da cui gli amici avevamo tolto lo sguardo, vedendo lui; dopo di ché, tutti e tre, si girano con tranquillità, aspettandosi un animaletto indifeso.
    Ilaria - Ancora questo... mo-mostro? -
    Con viso sorpreso e spaventato, sopra al tavolino, vedono una strana creatura, che mangia la loro colazione, assomiglia ad una talpa, con peli lunghi fatti di erba, di cui è coperto quasi tutto il corpo, lasciando sbucare solo piedi, mani e muso, poi 2 occhi brillanti rossi, attraversano la fitta peluria.
    Mario - Co-cos'è? Non mi sembra uno scoiattolo -
    Ilaria - Ma-ma infatti, non lo è, non ho mai visto un animale del genere, non sarà mica un alieno? -
    Dopo qualche secondo, si avvicina un'altra strana creatura, somigliante alla prima, ma cammina a 2 zampe, alto circa un metro, i peli d'erba ricoprono solo la testa, come se fossero capelli, e la coda, sulla schiena ha aghi di erba molto affilati, somigliante ad un'istrice, le unghie sia delle mani che dei piedi, molto lunghe e affilate, apposta del muso, una trivella, mentre gli occhio si vedono chiaramente, bianchi con pupilla nera; Giulio ormai svenuto, gli altri tre, sono impietriti dalla paura, non sapendo che fare o dire, quando la creatura più grande, sembra parlare...
    - Dovete scusare mio figlio, ci siamo persi, anche se non ricordiamo ne come ne quando, quindi non siamo pratici di cercare cibo da queste parti, lui ha pensato bene di rubarvelo, quando io gli ho insegnato che non si fa... -
    Riferendosi alla creatura più piccola...
    - Adesso vieni subito qua, andiamo a cercare cibo altrove, ti ho ripetuto mille volte di non allontanarti da me -
    Si allontanano nella fitta foresta, mentre il più piccolo sembra piangere.
    Passa circa un minuto, per metabolizzare il tutto, anche se...
    Mario - Ma cos'è successo? Li avete visti pure voi? Poi che strano verso che avevano, sembrava un squittio, ma molto acuto -
    Ilaria - Non ho idea, non sembravano allucinazioni, a meno che non stiamo sognando, erano reali -
    Antonio, un po pensieroso e confuso come gli altri, - La cosa più strana, è che sappiano parlare -
    Mario - Parlale? Non ti ho mai sentito squittire, come fai a dire che quei... "cosi" hanno parlato -
    Antonio - Li ho sentiti solo io? -
    Ilaria - Io ho sentito solo strani squittii, come Mario -
    Antonio, osservando il sasso trovato - La faccenda si fa molto strana, non ci sarà mica un collegamento con questo? E poi perché sono l'unico che comprende cosa dicono, sarà che l'ho trovato io?... AAAAhh! Mi scoppia la testa, non ci capisco nulla -
    Mario - Propongo di farci una nuova colazione, non sappiamo se quei cosi portano germi; per poi tornare in città prima del previsto... ma prima risvegliamo Giulio -
    Ilaria, sembra molto preoccupata - Spero proprio che mio padre sappia darci delle spiegazioni precise, ma forse è troppo persino per lui -
    Con un po' di fatica, risvegliano Giulio, il quale resta in auto e non si muove, così, un po' spaventati pure loro, smontano tende e accessori utili per il campeggio, poi fanno colazione in auto, subito dopo finito, si mettono in viaggio, per tornare a casa; Giulio sembra il più terrorizzato, gli altri restano in silenzio, pensierosi e preoccupati.

    -3- Si torna a casa -

    L'incontro con le strane creature, ha scosso tutti i 4 ragazzi, i quali erano intenzionati a trascorrere qualche giorno in tranquillità, invece stanno già tornando a casa; dopo 2-3 ore, raggiungono il paese dove vivono, il primo ad essere accompagnato da Mario, è Ilaria, abitando appena fuori città.
    Ilaria - Beh... ehm, ci vediamo; mio padre dovrebbe tornare questa settimana, quando gli racconterò l'accaduto, vorrà sicuramente vedere la pietra, o qualsiasi cosa sia, ha proprio la passione per certe cose, quindi vi chiamerò per farvi assistere alla sua analisi sull'oggetto -
    Giulio, sembra stufato - Nooo, non ne voglio più ne parlarne ne sapere altro, so già troppo, per i miei gusti -
    Ilaria - Ma se sei svenuto, alla fine non sai proprio niente... poi vuoi rinunciare ai biscotti di mia madre? -
    Giulio - Uffa, sei proprio cattiva, credi che io pensi solo al cibo?... sono al cioccolato? -
    Ilaria - Beh, di solito si -
    Giulio - Hmmm, magari mi faccio un giro -
    Ilaria - Vabbè... io vado, ci risentiamo in settimana -
    Dopo aver salutato Ilaria, è il turno di Antonio.
    Mario - Ecco, Antonio scendi... spero che l'accaduto non ti abbia scosso troppo, a me tantissimo, rischio di non addormentarmi stasera -
    Antonio, dopo essere sceso dall'auto - Tranquillo, mi riprenderò in fretta... beh, attendo con ansia la chiamata di Ilaria -
    Antonio si dirige verso casa, dopo aver salutato Mario e Giulio; abita in fondo ad un vicoletto, Mario ha potuto accompagnarlo appena fuori questo vicolo, essendo troppo piccolo per l'auto; mentre cammina verso la sua abitazione, ripensa all'accaduto, facendosi mille domande, è così preso dai suoi pensieri, che va a sbattere con la spalla, senza accorgersene, poi vede che ha urtato una persona, sembra avere sui 30 anni, circa, sembra molto arrabbiato...
    - Ehi, guarda dove cammini... sei solo un ragazzo, ti lascio stare, ma prova a farlo un'altra volta... -
    Poi si allontana brontolando.
    Antonio, nei suoi pensieri - Ammetto di aver sbagliato, ma che scorbutico... in ogni caso, ha una faccia familiare... vabbè, abiterà da queste parti - .
    Ecco che finalmente, entra in casa...
    Sua madre - Ah, sei tu? Non dovevi tornare tra qualche giorno? E' successo qualcosa? -
    Antonio - Abbiamo preferito tornare prima... adesso non mi va di raccontarlo -
    Madre - Ok... per fortuna che ancora non ho preparato la cena, ti vedo pallido, ne avrai bisogno -
    Verso sera, torna anche il padre dal lavoro...
    - Ciao cara... ah, ci sei anche tu, Antonio... come mai così in anticipo? -
    Madre - Glielo chiesto pure io, dice che così hanno preferito -
    Dopo cena, Antonio va subito nella sua camera...
    Antonio - Sono molto stanco, vado a dormire -
    Mentre si avvia, sua madre sembra preoccupata...
    - Ma cosa sarà successo, non lo vedi pure tu strano -
    Padre - In effetti... sarà solo stanco, in fondo è la prima volta che fa campeggio -
    Madre - Spero che sia così... -
    Antonio è figlio unico, quindi ha una stanza tutta per lui, si stende sul suo letto, portando il sasso col simbolo, verso l'alto, osservandolo mentre lo muove...
    - Ancora ora, non riesco a capire, ne se è realtà, ne se è un sogno, eppure sembrava così reale, pure gli altri erano convinti di questo... vabbè, meglio che dormo ora, non serve a nulla sforzarsi -
    Posa il sasso al sicuro, nel cassetto del suo comò, poi dorme; durante la notte, fa un strano sogno: c'è una strana sagoma, brillante, di colore rosso fuoco, sembra un uomo con una tunica sventolante, ma il volto lo vede molto sbiadito.
    Antonio - Chi sei?... perché sei qui da me? -
    La strana sagoma, resta immobile e in silenzio, si sente solo un suono di un fuoco ardere, poi, la sagoma, si allontana sempre più.
    Antonio la insegue - Aspetta! Sento che devi darmi risposte importanti, ma non ho idea quali, perché te ne vai? -
    Ma invano, la sagoma sparisce, poi Antonio si sveglia di soprassalto, sudato e affaticato, non riesce a capire il significato del sogno, però, con molto sforzo, riesce a riaddormentarsi, sperando di rifare lo stesso sogno, cercando di capirci qualcosa; il sogno non si ripete, così come nei giorni a venire.
    Passano 4-5 giorni, Antonio aspetta ancora la chiamata di Ilaria, che lo avvisa che suo padre è pronto per dargli risposta, quando si sente squillare il telefono *Driiin*, Antonio ci precipita a rispondere, sperando che sia lei...
    Antonio - Vado io... pronto? -
    Al telefono è proprio lei, Ilaria...
    - Sei Antonio? Sono io Ilaria; volevo avvisarti che mio padre è disposto a darci una mano a capire di cosa si tratta, l'ho visto molto affascinato quando gli ho raccontato la parte delle creature, e pensare che noi ci siamo spaventati... beh, ho già chiamato Mario e Giulio, vieni pure tu e non dimenticarti del sasso... a tra poco *Click* -
    Stacca la telefonata.
    Antonio - Beh, poteva pure darmi il tempo di dire qualcosa... vabbè, l'importante è sapere la bella notizia -
    Saluta i genitori, dicendo che va da Ilaria, poi prende il sasso, dopo di ché, esce andando verso la casa di Ilaria; la felicità di aver possibilità di risposta, lo fa arrivare in fretta, in lontananza, vede Mario e Giulio fuori casa di Ilaria, che parlano tra loro...
    Mario - Sbaglio, o Ilaria ha ingrandito casa? Me la ricordavo più piccola -
    Giulio - Non mi interessa, ho già l'acquolina in bocca al pensiero dei biscotti di sua madre, sono buoniiiissimi -
    Mario, mentre si mette una mano sulla fronte - Che dobbiamo fare con te... -
    La casa è una villetta con giardino, dove si entra da un grosso cancello, quando poi notato Antonio.
    Mario - Ah, eccoti, ti stavano aspettando... suoniamo il citofono -
    Dopo aver fatto ciò, vengono risposti da Ilaria, la quale apre il cancello, quando entrano in casa...
    Mario - Ehi, ma hai intensione di costruire un castello? Ad ogni visita che facciamo, è più grande questa "casa" -
    Ilaria - ... di che parli? Non importa, seguitemi nello studio di mio padre -
    Raggiunta la stanza, vedono il padre di Ilaria, sembra concentrato a studiare qualcosa col microscopio.
    Ilaria - *Coff* *coff* -
    Attira la sua attenzione...
    Padre di Ilaria - Ah, eccovi, benvenuti... mettevi pure sul divano, finisco di fare questo... -
    Ilaria - Ma non avevi promesso che quando sei a casa la smetti col lavoro? -
    Padre di Ilaria - Giusto, scusa... sei proprio come tua madre... allora, ricordatemi il motivo per cui siete qui -
    Gli dicono del sasso e dei strani avvenimenti.
    Padre di Ilaria - Ah, si... una storia affascinante; dammi il sasso per un po', in circa 20 minuti, saprò dirti qualcosa -
    Antonio gli dà il sasso, ed il signore passa subito al lavoro, mentre i 4 attendono impazienti, entra la madre di Ilaria...
    - Ahhh, eccovi, è un piacere avere in casa amici di nostra figlia Ilaria... vi offro questi biscotti, per ringraziarvi -
    Ilaria - Ma devi sempre offrire biscotti agli ospiti? -
    Giulio - Silenzio, è così gentile... -
    Ed inizia a mangiare i biscotti.
    Madre di Ilaria - Ottimo, vedo che sono apprezzati... ma sta sempre a lavoro? Vabbè, inutile discutere, meglio che vada e lo lasci in pace -
    come promesso, il padre impiega circa 20 minuti a studiare il sasso.
    Padre di Ilaria - Bene, ragazzi, ho alcune cose da dirvi -
    Antonio - Siete riuscito a trovare un legame con le strane creature? -
    Giulio, con la bocca piena di biscotti - Atti biscotti... il vassoio è vuoto -
    Ilaria - La smetti, Giulio? Siamo parlando di cose serie, poi non parlare con la bocca piena -
    Giulio - Ma ho fame... -
    Padre di Ilaria - Ehm... allora... si, un legame l'ho trovato, ma voglio spiegarvelo un passaggio alla volta; dal racconto di Ilaria, l'altro giorno, non mi è venuto niente di particolare, ma ora che ho visto con attenzione il simbolo, ricordo di averlo visto nel diario di viaggio di mio nonno, anche lui archeologo, da cui ho preso questa passione, comunque, avevo 5-6 anni, quando chiesi a mio nonno di spiegarmi il simbolo, lui mi raccontò una storia, la quale ricordo solo i particolari, diceva più o meno così: "Quando il pianeta terra doveva ancora formarsi, una roccia, la quale non si conosceva la provenienza, va contro al pianeta, facendosi inglobale da quest'ultimo, questa roccia ha portato vita sulla terra, quella che conosciamo, ma anche quella sopranaturale, che si intendono, strane creature con poteri speciali, in grado di avere la meglio con le creature senza poteri, ma la razza umana trovò una soluzione, creò dei sigilli, dove rinchiusero tali creature, ma si dice che un giorno, queste creature torneranno, ad avere la meglio sulle altre." -
    Antonio - Da-davvero? Ma è una storia reale? -
    Padre di Ilaria - Beh, chi lo sa, mio nonno mi disse che era solo una storia creata nell'antichità, per affascinare le menti giovani... però, pensando alle creature che avete incontrato, potrebbe essere reale, in quel caso, sarebbe la fine della razza umana e tutte le razze e specie che conosciamo; ma forse lavoro troppo di fantasia, più probabile che siano specie non ancora scoperte o addirittura alieni-
    Ilaria - Antonio, non sembri convinto dalle conclusioni di mio padre -
    Antonio - Beh, è che... quelle creature, per quanto strane, ho avuto la sensazione che erano di questo pianeta, ma mi sembra strano che non erano ancora state scoperte, essendo, dove li abbiamo incontrati, luogo di molti campeggiatori... se poi la storia è reale, come potremo evitare la fine? -
    Padre di Ilaria - Ah, ah, mi ricordi me da giovane, mi facevo sempre tante domande... facciamo così, lasciami il sasso per qualche giorno, cercherò pareri da colleghi, poi ti farò sapere -
    Antonio accetta di lasciarglielo, poi restano un altro po' a casa di Ilaria.
    Dopo qualche ora di chiacchiere e giochi tra di loro, oltre all'abbuffata di biscotti da parte di Giulio, i 3 amici, devono andare.
    Ilaria - Beh, ci vediamo, magari per un'altra gita, sperando che non accada nulla che se la rovini -
    Giulio - Uffa, voglio restare un altro po', voglio altri biscotti -
    Mario - Già, speriamo che non accada nulla, la prossima volta... ma non avevi un fratello ed una sorella? -
    Ilaria - Si, ma ormai sono grandi e sposati, ognuno fa la sua vita -
    Mario - E tu? Sei ancora la cocca della mamma e di tuo padre? -
    Ilaria, sembra un po' imbarazzata - Basta parlare di loro, non voglio trattenervi oltre -
    Mario - Ok, ok, ho capito, non ti va di parlare di questi argomenti-
    Gli amici si salutano, per poi tornare, ognuno a casa propria.

    -4- Creatura "palestrata" -

    Sono passati diversi giorni, da quando Antonio ha lasciato la pietra al padre di Ilaria, è in trepidante attesa di risposte più precise; è solo in casa, il padre lavora, mentre la madre occupata in impegni, ha acceso un po' la TV, è mattina e sta vedendo un programma scientifico, dove spiegano varie cose del mondo, come funzionano ed a cosa servono, dopo circa un'ora di onda, il presentatore sembra stia per fare un grande annuncio...
    - Come promesso all'inizio della puntata, abbiamo qui con noi un ospite speciale, è un archeologo molto conosciuto, per hobby, se la cava molto bene, anche come scienziato inventore... sto parlando di Sergio Ergi! -
    Mentre il pubblico applaude, il presentatore passa il microfono a questo Sergio, che si avvia verso il limite del palcoscenico.
    Antonio - Un momento, dove lo già visto?... ma certo, è quella persona scorbutica che urtai per sbaglio, giorni fa, forse per questo mi sembrava di averlo già visto... vabbè, magari aveva problemi suoi, quel giorno; ascoltiamo cosa ha da dire -
    Sergio inizia a parlare al microfono - Grazie, grazie... sono venuto qui, con voi, per spiegarvi una cosa che ho ideato, ispirato maggiormente, dai miei viaggi per il mondo, che mi porta a fare il mio lavoro da archeologo; nei vari posti visitati e civiltà antiche riscoperte, mi hanno portato ad una conclusione; noi umani siamo molto laboriosi, riusciamo a sopravvivere dovunque il destino decida, nonostante i vari problemi che si trovano in torno... però, abbiamo un grande punto debole, la natura, che riesce sempre a distruggere tutto ciò che costruiamo con il sudore della fronte, oltre alle catastrofi naturali, però, ci sono gli animali che, se solo volessero, potrebbero conquistarci senza fatica, essendo molto più forti di noi... bene, io, con vari esperimenti, ho risolto il tanto famoso, quanto fallito, "Controllo della mente"; ho intenzione di usarlo sugli animali, così, non solo saremo al sicuro da loro, ma avremo anche una forza militare enorme; alla loro forza fisica, si unirà la forza delle armi ed il nostro intelletto, la nostra nazione potrebbe conquistare il mondo senza fatica... c'è un problema però, i materiali che servono per costruire le macchine per il controllo, sono molto costosi oltre al fatto che ne avremo bisogno davvero tanti, sono proprio qui, per chiedere appoggio sia morale che monetario... non vi sembra una grande idea? -
    Il pubblico non sembra dire parola, tutti in silenzio, persino il presentatore e gli altri ospiti, alcuni sembrano anche sorpresi della proposta.
    Sergio - Ehi, cosa c'è? Non vi sembra una buona idea?... ma non capite che così, la nostra nazione, sarà in netto vantaggio sulle altre, in tutti i sensi -
    L'ospite più anziano del programma, sembra infastidito ed arrabbiato, si alza e gli fa segno di andarsene.
    Sergio - Co-cosa? Anche lei non è d'accordo?... ok, me ne vado, ma un giorno capirete che avete fatto male ad ignorare la mia proposta -
    Se ne va, con il suo solito brontolio.
    Presentatore - Ehm... non ho capito cosa è successo... non importa, andiamo avanti. Ade... -
    Antonio spegne la TV...
    - Ma che gente, allora avevo capito bene che persona era; controllare gli animali ed usare la loro forza?... vabbè, ho voglia di fare un giro, magari sbollo la rabbia -
    Esce di casa, camminando un po' per strada, quando ad un tratto, si sente chiamare da qualcosa, non capisce ne cosa ne il motivo, ma va nella direzione suggerita da questo "qualcosa"; passando 2-3 isolati, vede delle persone che scappano verso di lui, non capisce il motivo, ma riesce a fermare una delle persone in fuga...
    Antonio - Cosa sta succedendo? Perché scappate? -
    La persona, molto spaventata - C-c'è un mostro in palestra... togliti di mezzo, DEVO SCAPPARE! -
    Spinge Antonio via, per poi continuare a scappare.
    Antonio - "Mostro"? Non saranno di nuovo quei animaletti incontrati al campeggio... ora che ci penso, non mi sembravano cattivi, meglio che vada a controllare -
    Così, si dirige verso la palestra dove tutti scappano, quando arriva è ormai vuota ed al buio, probabilmente, i proprietari hanno spento le luci prima di scappare.
    Antonio, entrando con cautela - C-c'è nessuno? -
    Nessuno risponde e sembra non ci sia nessuno, ma poi sente un rumore, che se uno si stesse sforzando durante un esercizio fisico; seguendo il rumore, vede, in effetti, qualcuno, ma con le luci spente ed il sole dalle finestre illumina appena la sala, lo riesce a vedere solo in penombra; quando si avvicina abbastanza, vede una strana sagoma, dal busto in su, sembra quasi un bambino, con artigli e corna, mentre le gambe, sono lunghe e muscolose, persino con scarpe, quando quest'essere nota Antonio, sembra spaventato, smette di alzare pesi con le gambe, poi si allontana, Antonio lo segue, nonostante ne sia un po' spaventato, quel "qualcosa" continua a dirgli di andare avanti; lo strano essere, mentre si allontana da Antonio, per le sale della palestra, fa lamenti di un bambino spaventato, ma poi entra nei bagni, dove non può più scappare, Antonio entra e si avvicina dove vede le sue gambe sbucare; quando l'essere si sente in trappola, inizia a piangere e dice...
    - No, ti prego, non farmi del male, non sono un mostro.... vaaaatteneeee! -
    sotto alle lacrime, Antonio sembra gli sia passata la paura e dice...
    - No, tranquillo, non voglio farti del male, volevo solo conoscerti, per questo ti venivo dietro -
    L'essere sembra essersi convinto, così apre la porta, sta volta lo vede benissimo, come capito in penombra, la parte superiore del corpo è piccola e gracile, mentre le gambe lunghe e muscolose, 2 piccoli corni in testa ed artigli sulle mani, gli occhi e la bocca, molto piccoli, ha persino un abbigliamento, scarpe, fascia sulla vita e sui polsi e la sua pelle è color marrone.
    Ancora un po intimorito e con un po di vergogna, l'essere dice...
    - Ehm... conoscermi? Sono pochi quelli che vogliono conoscermi... comunque, il mio nome è Mushk, il tuo? -
    Antonio - Il mio Antonio... ma adesso torniamo nella sala di prima, questo non è un buon posto per chiacchierare -
    Mushk accetta.
    Mushk - Mi capita così poche volte, che non so come ci si conosce -
    Antonio - Beh, sono molto curioso di conoscere la tua storia, se ti fa piacere di raccontarmela... in quanto a me, sono un ragazzo semplice con una vita semplice, che ultimamente sta vivendo esperienze al quanto strane -
    Mushk - La mia storia? Non saprei da dove iniziare -
    Antonio - Ehm... l'inizio? -
    Mushk - Va bene... sin da quando ero piccolo, ero debole e pauroso, come quasi tutti della mia specie, i miei "amici" delle altre specie, mi deridevano, facendo si, che perdevo fiducia in me stesso; poi organizzarono un torneo di lotta generale, dove i miei amici si iscrissero, io gli volevo dimostrare quanto valevo, così, mi iscrissi pure io; mi allenai duramente, come vedi, le gambe di più, tanto sulle mani posso pur sempre difendermi graffiando... beh, a quel torneo arrivai 4°, battendo i miei amici, però, ho conosciuto dei veri amici, durante il torneo, che arrivarono i primi 3 posti -
    A Mushk, iniziano a brillare gli occhi dall'emozione...
    - Dal 3° c'è Grankttr, un granchio con le antenne elettriche, poi Fuonix, un uccello con ali di fuoco, poi c'è Celsaur, il campione di quel torneo, un tirannosauro con coda di pesce ed ali di uccello; con loro tre, formai una squadra, che andava in giro a combattere, sia tornei che i cattivi -
    Torna triste...
    - Fino a quel fatidico giorno, quando mi sono sentito come congelato; al risveglio, ero in un posto molto diverso ed i miei amici non c'erano, vedendo questo edificio, dove ci troviamo ora, mi è venuta voglia di allenarmi, per dimostrare alla mia squadra, di essere migliorato, quando li rincontrerò; ma poi la gente, ha iniziato a scappare, dandomi del mostro, dove ero io, non si comportavano così -
    Sembra stia ricominciando a piangere, mentre Antonio ripensa alla storia raccontata dal padre di Ilaria, trovando qualche conferma, in quella di Mushk...
    Antonio - Bella storia, anche se, purtroppo, senza lieto fine... -
    Qualche secondo in silenzio, poi Antonio guarda fiero Mushk, che ha gli occhi pieni di lacrime, gli dice...
    - Ok!... ti prometto che ti aiuterò a trovare i tuoi amici, star sicuro, che ci riuscirò -
    Mushk - Da-davvero? Grazie -
    Lo abbraccia.
    Antonio pensa - Avrò fatto bene a prometterlo? Non sono manco sicuro di riuscirci e non ho idea come... beh, ci proverò, almeno; per lui questo mondo è ostile, deve avere qualcuno che lo aiuti -
    - Ahi... attendo con quelle unghie -
    Mushk, preoccupato - Sc-scusa - .

    -5- Sasso parlante -

    Antonio accompagna Mushk in una zona abbandonata della piazza vicino casa, indicando un albero su cui è costruita una casetta di legno...
    Antonio - Ecco, questa era luogo di giochi quando ero bambino, non so chi l'abbia costruita, so solo che è abbandonata da decenni; ormai non ci entra più nessuno, puoi usarla come casa, intanto che non capiamo come farti tornare al tuo luogo d'origine, ma, magari, se troveremo un tuo amico, saprà dirci qualcosa -
    Mushk, sembra apprezzare - Ma è bellissima, mi ricorda molto da dove vengo -
    Antonio - Mi fa piacere, però c'è un problema, è piena di polvere, quando ci giocavo con i miei amici, la pulivamo, ma ormai sono anni che non viene pulita -
    Mushk - Tranquillo, posso pensarci io -
    Antonio - Ottimo... beh, adesso io devo andare, sta attento a non farti vedere, non vorrei che ti facessero del male -
    In questa zona, si può entrare da un recinto ormai a pezzi, dietro ad un gruppo di alberi della piazza, quando Antonio esce dagli alberi, incontra Mario...
    Mario - Antonio, che ci fai qui? Sono anni che non ci adiamo, ti è venuta un po di malinconia? -
    Antonio - Ehm... diciamo così; tu invece? Che fai? -
    Mario - Avevo un giorno libero dal mio lavoro part-time, così sono venuto a prendere un po' d'aria alla piazza, tanto abito proprio qui, come sai -
    Antonio - Mi fa piacere che hai un nuovo lavoro, ormai erano mesi che non lavoravi... posso sapere di che si tratta? -
    Mario - Che vuoi dire? Che sono nullafacente?... comunque, nulla di ché, mi occupo di spazzolare qualche ufficio -
    Un po di silenzio...
    Mario - Ehm... è da molto che non abbiamo un po' di tempo noi due insieme, che ne dici di andare alla sala giochi aperta da pochi mesi?-
    Antonio - Sala giochi? Perché no, non ci vado molto spesso -
    Mario - Benissimo, io invece ci vado molto spesso... ovviamente offro io -
    Antonio - No, tranquillo, porto sempre qualche spicciolo in tasca -
    Mario - Su, su, non rifiutare, ho detto che offro io e lo farò -
    Dopo una piccola discussione, i due amici raggiungono la sala giochi ed iniziano a giocare un po', ci restano per un bel po', quando poi il sole inizia a tramontare.
    Antonio - Si sta facendo tardi, non sarebbe meglio tornare a casa? -
    Mario, alle prese con un gioco - Prendi questo! Prendi questo! Brutto mostro... si, si, fammi finire questa partita -
    Quando finalmente si stacca, entrambi camminano diretti alle rispettive case, Mario sta dando calci ad un sasso, mentre camminano
    Antonio - Ma quando ci hai messo per completarlo, si è fatto tardi -
    *AHI*
    Mario - L'importante è come, no quando -
    *AHI*
    Antonio - Vabbè, è inutile discutere con te -
    *AHI*
    Mario - Eh, eh -
    *AHI*
    Si fermano...
    Antonio - Ma... senti pure tu un "ahi"? -
    Mario - In effetti... ma chi o cosa sarà? -
    Si guardano in giro, ma non sembrano notare nulla che possa aiutarli a capire.
    Mario - Vabbè, sarà qualcuno in casa... H! -
    Da un forte calcio al sasso portato fino a lì, subito dopo sentono un altro lamento, ma più forte...
    *AAAAH*
    Antonio - Ancora? -
    Ecco vedono il sasso galleggiare a mezz'aria, per poi atterrare dolcemente, poi si sente qualcosa provenire dal sasso...
    - Ehi, la smetti di darmi a calci? Mi stai facendo male -
    Mario - Ma-ma cos'è? Il sasso sembra che stia parlando, riesco appena a notare 2 occhi ed una bocca che si muove... scommetto che ha a che fare con le creature al campeggio, molto probabilmente, capisci cosa dice pure quest'altro... traduci? -
    Antonio - Praticamente, si sta lamentando del fatto che lo prendi a calci -
    Il sasso si sente ignorato e si arrabbia...
    - Ehi, mi ignorate perché sono piccolo?... prendi questo! -
    Inclina la testa, per poi schizzare sulla fronte di Mario.
    Mario - Ahi, mi hai fatto male... vieni subito qui, la devi pagare -
    Ma il sasso si allontana velocemente.
    Mario - Lo inseguo... tu, Antonio, vieni con me, mi farai da traduttore -
    Antonio, mentre segue Mario che rincorre il sasso - Aspetta! Lasciamo stare, è solo un sasso che parla e saltella... hhhh -
    Nonostante il peso caratteristico dei sassi, si muove molto agilmente e veloce, si fa rincorrere a lungo dai ragazzi, fino a quando...
    Mario - Benissimo, è entrato in quel giardino... avrà la lezione che si merita -
    Antonio - Inutile che ti dica cosa penso... -
    Quando raggiungono il giardino, lo vedono pieno di sassi, ma normali, poi c'è una piccola cascata al centro.
    Antonio - Però, carino il giardinetto -
    Mario - Che mi interessa del giardino, adesso controllerò un sasso alla volta, finché non troverò lui -
    Scavalca la ringhiera, per poi iniziare a guardarsi in giro.
    Antonio - Ma non dovremo entrare in casa di altri, senza permesso -
    Mario - Tranquillo, appena lo trovo, gli do la lezione che merita e subito ce ne andiamo... però, devo ammettere che è intelligente per essere un sasso, se vuoi nascondere un albero, fallo in una foresta, invece un sasso, in una collezione di sassi, ma io lo sono di più, mi è venuta un'idea -
    Inizia a prendere a calci tutti i sassi che capita.
    Antonio - Ma... cosa fai? Stai mettendo in disordine il giardino -
    Mario - Ma la vuoi finire di lamentarti? Ti ho detto che farò in fretta -
    Dopo circa 10 calci, ecco il sperato *AHI*.
    Mario - Eccoti! -
    Sasso, tradotto subito da Antonio - Questo è l'unico posto che mi fa sentire a casa, da quando non trovo la mia vera casa, mi disturbate anche qui? -
    Mario - Ok, puoi stare tranquillo, ma prima fatti dare la lezione che meriti -
    Sasso - Ma perché ce l'hai con me? -
    Ritenta a colpirlo come prima, ma Mario si sposta giusto in tempo.
    Mario - Eh, eh, stavolta non mi freghi -
    Poi comincia a tirare molti calci, tentando di colpire il piccolo sasso, ma quest'ultimo risulta molto agile, riesce a schivare tutti i calci, questo dura per circa mezz'ora, Mario inizia a stancarsi..
    - Ma ti decidi o no? -
    Sasso - Decido di contrattaccare! -
    Così, adesso è il sasso che tenta, più volte, di colpire Mario, ma invano.
    Mario - Vorresti colpirmi, eh? -
    Antonio - Mario, ma lo vuoi lasciare in pace? Ma sai cosa stai facendo? Litighi con un sasso -
    Mario - Silenzio, sei il traduttore, non l'avvocato difensore -
    Sasso - Mi sono stancato! -
    Si mette in posizione di attacco, ma stavolta accumula molta energia, il suo corpo brilla di una luce beige, poi schizza così veloce, verso Mario, che non riesce manco a vederlo, Mario chiude gli occhi e cerca di parare con le mani, poco dopo li riapre dicendo...
    - Sono ancora vivo ed intero? -
    Vede Antonio, che ha afferrato il sasso a volo, salvandolo dal colpo potente, Antonio, subito dopo, appoggia il sasso a terra...
    Antonio, rimanendo con le gambe piegate, - Ci devi scusare, pensavano che fossi un sasso qualunque, poi il mio amico, quando si mette qualcosa in testa, nessuno lo ferma... ma vabbè, magari ci rivediamo -
    Il sasso guarda sorpreso ed ammirato Antonio, mentre trascina via Mario...
    Mario - Ehi, so camminare da solo -
    Poi si allontanano.
    Mario - Grazie per avermi salvato, ma comunque, preferisci un sasso ad un tuo amico? La prossima volta si fa come dico io -
    Antonio - Ok, ok, ma devi ammettere di aver esagerato un po -
    Mario - Mai!... in ogni caso, come hai fatto? -
    Antonio - Non lo so nemmeno io, ho sentito una strana forza interna che mi ha aiutato -
    Mario - Vabbè... scopriremo mai il mistero di queste creature? -
    Antonio - Spero proprio di si - .

    -5- Il canyon stradale -

    La giornata dell'incontro di Mushk e del sasso parlante, Antonio non riesce a dormire, nei suoi pensieri:
    - La storia di Mushk, sembra confermare quella del padre di Ilaria, anche se, la parte che dice "... torneranno per avere la meglio sulle specie senza poteri... ", fin ad ora, ho incontrato solo creature buone, non è che ci sono pure di pericolose?... -
    Guarda la sveglia...
    - Sono le 3 di notte, meglio dormire, ci ripenserò domani mattina -
    Dopo poco, riesce a dormire, ma ecco che si ripresenta quella strana figura rosso fuoco, in sogno...
    Antonio - Sei tornato... per favore, sta volta dimmi il motivo per cui vieni da me, ha a che fare con quelle creature, per caso? -
    La figura resta immobile ed in silenzio, ma dopo un po', inizia a parlare, anche se la voce sembra disturbata da qualcosa...
    - Mi dis... , non po... rti molto, ma qua... riverà il ...ento, ca... rai -
    Come la volta scorsa, Antonio si risveglia, affaticato e sudato, pensando...
    - Non ho capito molto, c'era qualcosa che disturbava la voce, ma mi sembra di aver capito che devo aspettare... ma chi, cosa, quando? ... meglio che torni a dormire, sono molto stanco -
    Passano dei giorni tranquilli, il sogno non si ripresenta, Antonio porta tutti i giorni un po' di cibo a Mushk...
    Antonio - Ecco, anche oggi ti ho portato da mangiare -
    Mushk, felice - Grazie, Antonio, se non ci fossi tu... -
    Con volto triste...
    - Come vorrei anche i miei amici... -
    Antonio - Tranquillo, li troveremo; magari un giorno di questi, andiamo noi due per un piccolo viaggio, almeno uno di loro, dobbiamo trovarlo -
    Mushk - Tranquillo, sono sicuro che mi stanno cercando, sono tipi in gamba, prima o poi mi troveranno -
    Ad un tratto, si sente Mario urlare...
    - ANTONIO! SCENDI, E' SUCCESSO QUALCOSA! -
    Mushk sembra spaventato
    - Aiuto! -
    Si nasconde dietro ad un armadio impolverato.
    Antonio - Tranquillo, è un mio amico, questa è l'occasione per farvi conoscere -
    Mushk, ancora dietro all'armadio - S-sicuro che non mi faccia del male? -
    Antonio scende dalla capanna...
    - Su, Mushk, scendi, vieni a conoscerlo -
    Mario - Chi è Mushk, un nuovo amico? Che nome strano però -
    Mushk prende coraggio e si avvicina a Mario...
    Mushk, con voce tremolante - C-c-ciao, sono Mushk -
    Mario, un po' sorpreso - Ehm... ciao -
    A bassa voce, ad Antonio...
    - Ma cos'è? -
    Antonio, anche lui a bassa voce - Una creatura incontrata giorni fa... tranquillo, è buono oltre ad essere pauroso e timido -
    Mario - Almeno il verso, o cos'è, assomiglia alla voce umana, tanto che capisco persino il senso di ciò che dice, in fondo non è molto diverso da noi... -
    Mushk - Qualche problema? -
    Mario - No, no, tranquillo... ah, veramente, ero venuto per dire una cosa ad Antonio, dalla finestra ti vedevo venire spesso, ora capisco il perché, quindi sapevo dove trovarti -
    Antonio - Allora? Cosa sei venuto a dirmi? -
    Mario - Giusto... cosa volevo dirti?... ah, si; Giulio mi ha chiamato, dicendo che è caduto in una crepa aperta all'improvviso, sotto di lui, ero venuto per chiederti di aiutarmi per soccorrerlo -
    Antonio - Certo, lo farò... ma sempre a lui accadono certe cose? -
    Mario - Me lo sono chiesto pure io, sarà sfortuna o goffaggine? -
    Antonio - Non importa... Mushk, tu resta qui, meglio non farti vedere per la strada -
    Raggiungono il luogo, dove c'è pure Ilaria.
    Ilaria - Ah, Giulio ha chiamato anche voi... ha sempre il vizio di unirci tutti, per risolvere i suoi problemi -
    Poi si girano, vedono una grossa e lunga crepa in mezzo alla strana, sembra essersi creato un canyon.
    Mario - Ma-ma... è enorme, dove sarà? -
    Subito dopo. sentono delle urla...
    - AAAAH, ragaaaazzi, sono qui -
    Si girano e vedono Giulio che agita il braccio destro.
    Mario - Guarda dove si è infilato... come scendiamo? -
    Ilaria, con faccia sicura - Tranquilli ragazzi, avete notato il mio zaino sulle spalle? E' pieno di rampini e corde, prima di venire avevo sentito al telegiornale della crepa -
    Mario - Questa ragazza è piena di risorse -
    Antonio - Ottimo, Ilaria -
    Così discendono in modo sicuro.
    Mario - Fiuuu, siamo arrivati, che fatica -
    Ilaria - La corda è bastata appena, dovevo portarne di più -
    Antonio - Tranquilla, ora siamo giù... in che direzione era Giulio? -
    Mario, indicando un varco - Credo in quella direzione -
    Così si dirigono nella direzione indicata da Mario, dove trovano Giulio.
    Giulio - Finalmente siete arrivati... aiutatemi, ho il braccio sinistro incastrato... mi avete portato qualcosa da mangiare? -
    Mario - Ahhh, ma pensi sempre a mangiare? -
    Ilaria, controllando nel suo zaino - Oh, no, non ho portato nulla per questa evenienza, ma almeno il cibo si -
    Giulio - Dammi! -
    Con il braccio libero, tira via il cibo da Ilaria, ed inizia a mangiare.
    Mario - La figlia di Indiana Jones, ha fallito... -
    Ilaria - Giulio, che modi... Mario, non c'è da scherzare, ci saranno decine di persone conciate così -
    Mario - Tranquilla, siamo in pieno centro, a momenti vedrai arrivare i soccorsi -
    Antonio - Sentite pure voi la terra tremare? -
    Mario - Tremare? Non mi sem-m-m-bra-a-a -
    Mentre finisce la frase, viene una piccola scossa, dura solo pochi secondi, subito dopo, si presenta d'avanti a loro, un'altra strana creatura; alta circa 2 metri, ha un guscio sferico, a scacchiera, al centro ha un'apertura verticale, con i limiti dentellati, da dove si vedono solo occhi rossi e bocca aguzza, dal guscio escono pure 2 braccia e 2 gambe, con 3 dita appuntite, ognuna.
    Ilaria, spaventata - Un'altra creatura strana? -
    Mario - Ha una strana somiglianza col sasso parlante di qualche giorno fa -
    Ilaria lo guarda sorpresa - Co-cosa? -
    Mario - Poi ti racconteremo -
    Giulio, come al solito, è svenuto alla sola vista.
    Mentre Antonio pensa - Questa sarà buona o cattiva? Dall'aspetto non sembra aver buone intenzioni, meglio stare in guardia -
    La creatura dice, anche se solo Antonio comprende...
    - Ah, ah, aaah... è stato un vero spettacolo vedere tutta quella gente cadere nella crepa e farsi male, lo devo fare più spesso -
    Antonio, arrabbiato - Allora è colpa tua? Perché lo fai? -
    Ilaria - Cosa? Cosa dice? -
    Mario - Tranquilla, ormai sa trattare, sembra nato per questo -
    Creatura - Vuoi sapere il motivo? Perché, mica deve esserci per forza, avevo voglia di giocare un po', ah, ah -
    Antonio - Sei davvero spregevole, ti diverti a vedere soffrire -
    Creatura - Allora? Chi sei tu per dirmi cosa devo fare, sei solo un ragazzo, adesso ti toglierò di mezzo -
    Poi inizia a rotolare verso i ragazzi, i quali non hanno via di scampo, incrociano le braccia sperando di attutire il colpo; quando ormai sembrava finita, una figura salta dall'alto del canyon, si mette tra la creatura ed i ragazzi, bloccandone l'avanzata, qualche secondo per capire cosa è successo...
    Antonio - Mushk? Cosa ci fai qui? -
    Era proprio Mushk, che tratteneva l'altra creatura.
    Mushk - Non so, qualcosa mi ha avvisato che eri in pericolo, persino dove ti trovavi, così sono venuto, non importandomi se qualcuno mi vedesse... ho fatto bene -
    Antonio - Beh, grazie -
    Ilaria - Come? Come? Lo conosci? -
    Mario - Eh, si, me la presentato pochi minuti fa... te lo detto che ci sa fare -
    Ilaria - Non capisco... vi lascio per qualche giorno e voi andate in giro a reclutare alieni -
    Mario - Eh, eh... -
    La creatura col guscio di roccia, si ferma e balza a qualche passo indietro, dicendo...
    - Siete stati fortunati... -
    Poi osserva Mushk...
    - Un momento, non ci abbiamo già incontrati? -
    Mushk - Si, ricordo di te, già quando ti ho incontrato andavi in giro, con la tua banda, a creare questi canyon, per il gusto di far male alla gente -
    Creatura - Aaah, si... sei quel moscerino che ho steso con un colpo... peccato che sia arrivato quel tuo amico guastafeste, ha praticamente decimato la mia banda, per poco non uccideva pure me... com'è che si chiamava... -
    Mushk, fieramente - Celsaur! Fin dall'inizio sapevo che non avevi speranze su di lui -
    Antonio, confuso - Scusa, Mushk, mi spieghi cosa succede? -
    Mushk - Ah, scusa... come avrai sentito, lui si è sempre comportato così male, il suo nome è Groundlem... io con i miei amici, lo abbiamo scontrato durante il suo ennesimo "gioco", pensavamo che gli fosse passata la voglia... invece -
    Antonio - Cosa? Adesso che si fa? -
    Mushk, un po' insicuro ma con volto serio - ... Non ho scelta, se ci fosse Celsaur lo sconfiggerebbe subito, ma visto che ci sono solo io, non posso tirarmi indietro -
    Antonio - Ma sembra molto forte, sicuro di farcela? -
    Mushk - Sicuro no, ma devo difenderti, te ed i tuoi amici, tu che li hai, non voglio che li perdi... in caso non riesca, è stato bello conoscerti, manda un saluto ai miei amici, se li incontrerai -
    Antonio. commosso - Mushk... no, non posso abbandonarti -
    Mushk - Ho detto vai!... ma prima... -
    Col palmo della mano, da un colpo leggero alla parete dove Giulio è intrappolato, liberandolo e facendolo svegliare.
    Giulio - Cosa? Che? -
    Antonio - Grazie, Mushk; sopravvivi, mi raccomando -
    Prende Giulio ed i 4 ragazzi si allontanano.
    Groundlem - Ah, ah... davvero ammirevole, ma sarà tutto inutile, ti toglierò di mezzo, poi penserò agli altri -
    Mushk, in modo molto serio - Invece stavolta sarò io a vincere, mi sono allenato molto dall'ultima volta, poi ora non hai il tuo esercito-
    Groundlem - Sei sicuro di te, anche senza la tua squadra che ti guarda le spalle? ... nel mio caso, mi erano di intralcio, ora te lo dimostrerò -
    Inizia a rotolare come prima, ma stavolta con molta più forza, andando verso Mushk, il quale riesce a spostarsi all'ultimo momento, evitando il colpo.
    Mushk - Visto? -
    Groundlem - Grrr... ora di prenderò! -
    Tenta più volte, ma invano.
    Mushk - Tanto non mi prendii... - , gli fa la linguaccia.
    Groundlem sembra molto arrabbiato...
    - GRAAAW, mi hai fatto arrabbiare! -
    Sbatte un piede a terra che crea un'onda d'urto nel terreno, che quando raggiunge Mushk, lo scossa un po', rendendogli difficili i movimenti...
    Mushk - Oooh -
    Subito dopo, Groundlem ritenta il colpo di prima, riuscendo ad andare a segno stavolta, colpisce Mushk, che va a sbattere violentemente verso una parete, poi cade a terra.
    Mushk, sofferente - A... ahio -
    Groundlem - Ti limiti a schivare i colpi e vorresti battermi? -
    Mushk, con fatica - L'ho detto e lo farò! -
    Intanto, i 4 ragazzi, raggiungono le corde che hanno usato per scendere, per usarle anche per risalire.
    Antonio - Chissà se Mushk se la cava -
    Mario - Tranquillo, è pauroso ma in gamba -
    Giulio - AAAAH -
    Ilaria - Cosa c'è stavolta? -
    Giulio - Lo svenimento mi ha fatto dimenticare che con me c'erano pure le mie sorelline e fratellino, staranno pure loro in giro per il canyon, chissà dove... se torno a casa senza loro, mia madre mi uccide, o peggio, mi mette a dieta -
    Ilaria - Cosa? Dobbiamo trovarli... 2 sorelle ed 1 fratello giusto? -
    Giulio - Si, chissà come staranno -

    -6- Alla ricerca dei fratelli di Giulio -

    Le 2 sorelle, le trovano quasi subito, in lacrime e spaventate.
    Ilaria - Povere... ma almeno non sembrano ferite -
    Giulio - Fiuu, mi sono salvato dalla dieta... ma Max? -
    Ilaria - Chi è Max? -
    Giulio - Mio fratello! -
    Ilaria - Ah, si... forse loro lo sanno, ma sono troppo scosse per dircelo -
    Giulio inizia a gridare il suo nome...
    - MAAAAAX, MAAAAAX... -
    Dopo qualche secondo, sembra sentire la sua voce...
    - Sono qui, Giulio -
    I 4 accorrono, ma poi capiscono che si trova in una grotta bloccata da una grande roccia.
    Ilaria - Oh, no, come faremo? -
    Mario - Proprio sfortunato come il suo fratellone -
    Giulio - Uffa, non voglio mettermi a dieta -
    Mario - Ma dico... preferisci il cibo persino ai tuoi fratelli e sorelle? -
    Giulio - ... Si -
    Antonio - Ma come sarà finito lì? -
    Mario - Potremo provare a spostare il masso, ma forse è troppo pesante-
    Ilaria - Non ci costa niente provare -
    Mario - Hai ragione -
    Poco dopo...
    Tutti e 4 - Ohhh, issa... ohhh, issa... -
    Sembra alzarsi ma poi tornare nella posizione originaria, appena lasciano.
    Mario - Sembra proprio impossibile... ma come possiamo salvarlo? -
    Antonio - Non vorrei spaventarvi, ma mi sembra di sentire ancora la terra tremare, come prima di incontrare quel colosso, dove è rimasto Mushk... spero stia bene -
    Mario - Cosa?... ci mancava solo questo -
    Infatti, eccolo di nuovo...
    Groundlem - Ah, qui c'è gente che non si è fatta male, lo farò io, come mi ha detto il capo -
    Ilaria - Oh, no... -
    Antonio - Un momento... tu non sei quello di prima, giusto? -
    Groundlem - Chi?... ah, capisco, forse avete visto il mio capo, siamo gli unici rimasti nella banda, ormai; se siete ancora vivi o non vi ha visto o ha voluto lasciare un po' di lavoro a me, in fondo sono stati pochi a cadere, un tempo ne erano molti di più... -
    Antonio - Un tempo?... -
    Groundlem - Si, un tempo!... ma un momento, perché sto parlando con voi, il mio compito è eliminarvi -
    Antonio, spaventato - Oh, no... ragazzi, scappate! -
    Ilaria - Ma... il fratello di Giulio, Max? Lo lasciamo qui? -
    Antonio - Lo so, ma in questo momento è più al sicuro lui, dobbiamo seminarlo, poi possiamo tornare da lui... un momento, ho un'idea; voi andate, ci penserò io -
    Ilaria - Cosa? Non fare l'eroe, non servirebbe a nulla -
    Antonio - Tranquilla, non ho intenzione di lottare, mi farebbe fuori con un colpo... la mia idea, se funziona, dovrebbe portare al sicuro sia me che Max -
    Mario - Ilaria, sono sicuro che ha in mente qualcosa di preciso, lo vedo dal sguardo, io direi di fidarci di lui... non abbiamo scelta, anche se, pure io non vorrei -
    Ilaria, insicura - Va-va bene... Antonio, Max è nelle tue mani... a proposito, dov'è Giulio? -
    Lo vede svenuto...
    - Hhhm... non voglio commentare... -
    Ilaria, Mario e Giulio, si allontanano.
    Groundlem - Cosa hai in mente? In ogni caso, non funzionerà -
    Antonio si mette tra la grotta dove sta Max e la creatura.
    Groundlem - Cosa? Vuoi proteggerlo col tuo corpo?... ah, ah, gli umani sono così stupidi, ti dimostrerò che è tutto inutile -
    Anche quest'altro Groundlem inizia a girare velocemente verso Antonio, il quale resta immobile con gli occhi chiusi in concentrazione, proprio all'ultimo momento, si sposta rapidamente.
    Groundlem - Cosa? -
    Poi, Groundlem, va a sbattere contro la parete di fianco alla grotta dov'è intrappolato Max, aprendo il passaggio.
    Antonio, pensa - Sapevo che quella forza non mi avrebbe abbandonato... anche se ancora non ho capito da dove viene -
    Poi si avvicina a Max, il quale si è raggomitolato a terra...
    Antonio - Tranquillo, ora sei libero -
    Poi lo prende in braccio, correndo verso gli altri, che lo vedono a distanza...
    Ilaria - Allora dicevi sul serio -
    Mario - Ormai ci conosciamo da troppo tempo, so quando riesce in qualcosa -
    Antonio - E' solo stordito, torniamo su, prima che si riprenda -
    Iniziano a risalire le corde che hanno usato per scendere, ma ci mettono più tempo, avendo i 3 bambini, iniziano a fare qualche metro, quando la strana creatura si risveglia e li vede.
    Ilaria - E' già qui? -
    Groundlem - Me la pagherete! -
    Dal guscio superiore, spara delle pietre a grande pressione, colpendo gli appigli delle corde, facendo cadere i ragazzi, non sembrano feriti, ma doloranti.
    Antonio - No... purtroppo non ho potuto fare di meglio -
    Mario - Tranquillo, almeno ci hai provato -
    Groundlem è molto arrabbiato...
    Groundlem - Adesso vi farò soffrire! Non dovevate far resistenza! -
    Inizia a sbattere violentemente i piedi a terra, creando un terremoto sempre più forte, sassi cadono dalla cima del canyon cittadino, sembrava ormai finita, quando uno di questi sassi, sembra parlare...
    - Fermo, papi! -
    Groundlem, sorpreso, si ferma - Un momento... mi sembra la voce... -
    Ecco che il sasso si fa avanti, dicendo...
    - Si, sono io -
    Groundlem - Smaltone! Che ci fai qui? -
    Mario - Si! Un altro dei nostri amichetti -
    Ilaria - A me sembra un sasso qualunque -
    Mario - Stai zitta, per favore... -
    Smaltone - Mami è molto preoccupata del tuo comportamento -
    Groundlem - La mamma? Ma se non la vedo da anni -
    Mario - Ehm... di cosa parlano? -
    Antonio - Problemi familiari, mi sa -
    Smaltone, in lacrime - Appunto, vi siete lasciati da quando ti sei unito a questa banda di teppisti, ma io continuo ad incontrarla ogni tanto, vuole sapere come stai, ma io ho sempre paura di dirlo -
    Groundlem - Non siamo teppisti, portiamo rispetto alla nostra razza -
    Smaltone - Rispetto?... io mi vergogno, quando vado in giro tutti mi evitano per colpa tua... anche se in questi giorni, stranamente, incontro quasi tutti umani -
    Groundlem - Ma non capisci? Gli umani sono i nostri peggiori nemici, ci calpestano ogni giorno, non hanno rispetto per noi, adesso tu ti ritrovi a difenderli? -
    Smaltone - Lo so, ci calpestano, ma ci sono umani buoni, molti dei quali sono caduti nella trappola creata dalla tua banda -
    Groundlem, sbigottito - ... Ma... -
    Antonio - Non vorrei intromettermi, ma come hai fatto a raggiungerci, "Smaltone" ? -
    Smaltone - Non so, istinto... -
    Poi torna a parlare a suo padre
    - Papi, se non ti fermi, ti fermerò IO! -
    Inizia a colpirlo come fece con Mario, ma non sembra farli niente...
    Groundlem - Figliolo, fermati, anche perché, non mi fai manco il solletico -
    Smaltone - Non lo farò finché non la smetti -
    Groundlem - Sapevo che non era la scelta giusta, tua madre, lei con la sua famiglia, aiutava gli umani, invece di batterli -
    Smaltone, continuando a colpire - Mami agiva nel modo giusto, perché te la prendi con gli umani? -
    Groundlem - Tu non sai cosa mi hanno fatto passare, non puoi capire... SMETTILA! -
    Gli da un potente colpo con la mano, facendolo sbattere a terra e rimbalzare lontano.
    Smaltone - Sniff... perché non vuoi capire? -
    Groundlem, gridando - HO GIA' CAPITO, SEI TU CHE NON CAPISCI! -
    Smaltone sembra stanco, così fa quel colpo bloccato da Antonio, in precedenza contro Mario, colpendo il padre sulla fronte, sta volta sembra riuscire a far qualcosa...
    Groundlem sembra essersi fatto male, - AAAH... devo ammettere che sei forte, ma non abbastanza per me -
    Gli da un altro di quel colpo che lo fa rimbalzare lontano; Antonio sembra stanco della sofferenza di Smaltone, così si incammina verso Groundlem...
    Mario - Aspetta, dove vai... -
    Antonio - Non so perché ce l'hai con noi, ma perché te la prendi con tuo figlio? Non è compito di ogni genitore voler il meglio dal proprio figlio? -
    Groundlem - Tu che ne sai? Sei solo un sporco umano -
    Antonio - Invece so molto più di quello che credi; se faccio errori, i miei genitori, non mi trattano così male, al massimo mi mettono in punizione, così ho potuto imparare dagli errori, non credo che sarebbe successo se mi avrebbero trattato male come fai tu con tuo figlio... ti chiedo solo di ascoltarlo, almeno -
    Groundlem - Tu non puoi sapere come deve crescere al meglio, deve diventare molto più forte, quindi la delicatezza lo farà rimanere debole -
    Smaltone, sembra essersi ripreso, ma parla in modo affaticato...
    - Papi... ti dimostrerò che... sono già più forte... -
    Groundlem - Ma ormai sei senza forze, fammi finire il lavoro, poi ti insegno come si diventa forti -
    Smaltone - NO! -
    Il suo corpo emana un'aura beige, ma sembra molto più luminosa, va in alto, poi scende come un meteorite, colpendo il stesso punto di prima, facendo addirittura sprofondare il padre di qualche millimetro nel terremo...
    Groundlem - Co-come... ? -
    Il violento colpo, lo fa svenire, ma anche Smaltone sviene per la stanchezza, al risveglio, i ragazzi restano ad osservarli, anche perché, senza corde non possono risalire.
    Groundlem - Co-cosa è successo? -
    Poi vede Smaltone svenuto...
    - Ora ricordo!... umano, devo ammettere che un po' hai ragione, ma solo un po', ora sono troppo stanco, ma un giorno tornerò da te, per finire il lavoro, adesso ho da occuparmi di mio foglio -
    Si allontana tenendo sulla mano suo figlio.
    Mario - Ehm... no mi è chiaro, ma dalle tue parole, scommetto che quello è un quadretto familiare riunito -
    Antonio - Così sembra... -
    Mario - Mai pensato di lavorare in un agenzia matrimoniale? -
    Antonio - Perché no... un momento, Mushk come stara?... io vado a controllare -
    Mario - Asp... ed ecco che è partito, noi aspettiamo qui, non vale la pena -
    Ilaria - Anche se orrendi, è bello rivedere padre e figlio riuniti -
    Giulio, appena risvegliato - Ma quando si mangia? Ho fame - .

    -7- La promessa del team saurus -

    Durante l'incontro di padre e figlio, Mushk ha continuato a lottare contro il capo Groundlem, purtroppo, il secondo sembra in vantaggio...
    Groundlem - Ah, ah, ormai sei finito, meglio che ti arrendi, soffrirai di meno -
    Mushk, che sembra molto debole - Non lo farò mai, ho promesso ad Antonio che ti avrei sconfitto! -
    Groundlem - Quel stupido umano? Come è possibile che ti sei affezionato a lui? -
    Mushk - Non è stupido, prima di incontrare lui, da dopo quel strano avvenimento, ero solo, lui mi è stato vicino... poi mi devo riunire alla mia squadra, team saurus, abbiamo una vecchia promessa che ho intenzione di mantenere; cioè, non arrendersi, mai -
    Groundlem - Ah, giusto... "team saurus", che brutto nome... mi dispiace per te, ma non li incontrerai più, ma non preoccuparti, se li vedo gli dico che ti ho fatto fuori -
    Inizia a graffiarlo con le sue mani, Mushk riesce a schivare solo alcuni, dopo l'ennesimo graffio, però, cade a terra sfinito...
    Mushk - ... Non ho più forze, ma devo rialzarmi -
    Con sforzo riesce a rialzarsi, ma Groundlem lo colpisce col suo colpo rotolante, stendendolo di nuovo, Mushk tenta più volte di rialzarsi, ma senza risultato.
    Mushk - Non può finire così, devo ricontare i miei amici... però, non riesco, mi sa che devo rompere la promessa -
    Inizia a piangere...
    - Scusatemi, amici ed anche tu, Antonio -
    Groundlem - Bene, ora ti do il colpo di grazia -
    Inizia a girare sul posto, così veloce, da galleggiare a mezz'aria, va sempre più alto e gira sempre più veloce.
    Mushk - E' finita sul serio? -
    _ Mushk ripensa a tutti i momenti passati col team saurus; quando è stato creato a quel torneo, gli avversari potenti sconfitti, tutti i cattivi sconfitti, le creature salvate e tutti i momenti belli vissuti insieme...
    Celsaur, nei suoi pensieri - Ragazzi, per festeggiare i risultati ottenuti in quest'ultimo periodo, facciamo una promessa... qualsiasi cosa succede, arrendersi mai, neanche quando sembra finita, mi raccomando, rispettatela, sarà la nostra regola d'onore -
    Gli altri 3, compreso Mushk - Si! -
    Poi, tutti e 4, si mettono in cerchio ed alzano lo sguardo in alto, insieme al braccio sinistro, verso il cielo illuminato dal sole...
    - TEAM SAURUS! -
    Tutto finisce con una risata di gruppo, ecco che nei suoi pensieri arriva il momento della divisione, Mushk ricorda che ad un tratto, il suo corpo era paralizzato, inizia a vedere tutto nero, poi si ritrova in un posto familiare ma mai visto. _
    Dopo questa visione, Mushk riapre gli occhi, vede Groundlem in aria, il corpo gira vorticosamente, sembra essersi creato un tornado tondo intorno.
    Groundlem - Ottimo, hai aperto gli occhi, così potrai vedere la tua fine... VIA! -
    Schizza a tutta velocità verso Mushk, che ormai sembra aver perso ogni briciolo d'energia.
    Mushk - "... arrendersi... " , "... mai..." -
    Ad un tratto, il corpo di Mushk, sembra acquistare una forza misteriosa, quando Goundlem si trova a pochi centimetri, fa un balzo e lo colpisce con un poderoso calcio...
    Groundlem - Co-come hai fatto? -
    Il colpo potente, sbriciola la parte del guscio colpito...
    Groundlem - NOOOOO... -
    Nonostante il colpo, resta in piedi...
    Groundlem - Me... la... paghi! -
    Mushk, con un alone scuro intorno al corpo - Come detto, io ritroverò i miei amici, non sarai tu ad impedirmelo -
    Fa un scatto rapido, con gli artigli in avanti, Groundlem cerca di pararlo chiudendosi nel guscio, ma Mushk colpisce il buco aperto col calcio di prima, facendogli molto male.
    Groundlem, ormai senza forze - Co-come hai fatto? -
    Mushk - Tu non puoi capire, il nostro legame è troppo alto -
    Groundlem sviene subito dopo, mentre Mushk si stende soddisfatto, poi arriva Antonio...
    Antonio - MUSHK! Stai bene? -
    Mushk, rimanendo steso - Si, tranquillo -
    Antonio - Come sei malconcio, cos'è successo? -
    Mushk - Non importa, l'ho sconfitto... anche tu non sei molto apposto-
    Antonio - Ehm... già, ma mi sembra di aver sentito i soccorsi arrivare, ti aiuterò a nasconderti -
    Mushk - Davvero?... bene -
    Antonio - Ma ora penso, questo canyon darà fastidio, qui, in mezzo alla strada -
    Mushk - Tranquillo, sono i suoi poteri a rimanerlo aperto, basta allontanarlo in fretta e tutto tornerà normale, come niente fosse successo -
    Antonio - Ah, ottimo, buono a sapersi... beh, grazie per avermi difeso, senza di te... -
    Mushk - Tranquillo, avevo una cosa in sospeso con lui - .
    Arrivano i soccorsi, che liberano la gente e curano i feriti, Mushk viene mascherato coprendo le corna e spiegando le stranezze, dicendo che ha una malattia del corpo, i soccorritori sembrano credere, mentre il Groundlem sconfitto da Mushk, viene scambiato per un sasso qualunque e rimosso normalmente, per facilitare i soccorsi.

    -8- Al luna park -

    Dopo la brutta esperienza nel canyon cittadino, il quale, come detto da Mushk, sembra richiudersi, anche se lentamente, di giorno in giorno; i quattro ragazzi e tutte le persone coinvolte, si trovano a casa, ancora un po' malconci, ma bene.
    In un pomeriggio qualunque. Antonio sta steso sul suo letto, sembra risentire ancora di un po' di stanchezza, nonostante sia passata circa 1 settimana, continua a pensare ai 2 Groundlem...
    Antonio - Allora, come temevo, esistevano creature cattive, anche se il secondo incontrato, sembra essersi “convertito” dopo la lotta col figlio, ma la cosa che mi spaventa, è che ci è voluto l'intervento di altre creature, sennò sarebbe venuta la nostra fine -
    Dopo un po', sente il padre tornare dal lavoro, poi la madre entra nella stanza...
    Madre di Antonio - Antonio, tuo padre ha qualcosa per te -
    Antonio, pensa - Cosa sarà? … , beh, andiamo a vedere -
    Vede il padre seduto in cucina, con dei biglietti in mano...
    Padre di Antonio – Ciao Antonio... oggi, a lavoro, hanno premiato l'operaio più efficiente, sono risultato io, quel operaio, così mi hanno dato 4 biglietti per il luna park, come premio... beh, visto che sono 4, puoi andare tu con i tuoi amici -
    Antonio – Ah, grazie... un momento, tu e la mamma? -
    Padre di Antonio – Tranquillo, noi siamo un po' cresciuteli per il luna park, poi siamo 3, un biglietto andrebbe sprecato, meglio far divertire voi, che siete ragazzi -
    Antonio – Capisco... beh, allora gli avviso -
    Così, ecco i 4 ragazzi, Antonio, Mario, Giulio e Ilaria, la mattina del giorno dopo, appena arrivati al luna park, sempre in auto di Mario.
    Mario - Che stanchezza, c'era un traffico, saremo stati 1 ora qui fuori -
    Ilaria – Beh, ora siamo qui... -
    Riferendosi ad Antonio...
    - Mi devo ricordare di ringraziare tuo padre, non è la prima volta che fa certe cose -
    Mario – Ah, giusto... pure io -
    Giulio – Dov'è lo zucchero filato? Non posso farne a meno ogni volta che vengo -
    Mario – Ti pareva... comunque, questo è il parcheggio, dobbiamo entrare -
    Mentre attraversano il lungo parcheggio, Mario parla ad Antonio...
    – L'ultima volta che ci siamo riuniti, non è stato bello, neanche la volta precedente, al campeggio... speriamo che stavolta sia la volta giusta -
    Antonio – Già... -
    Ilaria che si trovava poco dietro, accelera per avvicinarsi...
    Ilaria - Lo spero pure io... ma in fondo, cosa può succedere in un luna park -
    Giulio – Puff... puff... aspettate, non correte, sono stanco -
    Eccoli finalmente raggiungere l'interno del luna park, Giulio corre subito al bar...
    Giulio – Si mangia! -
    Mario – Ma... siamo appena arrivati, ma poi siamo ad un luna park, mica al ristorante -
    Ilaria – Lascialo perdere, non serve... Antonio, visto che è grazie a tuo padre che siamo qui, tocca a te scegliere la prima attrazione -
    Antonio – Uhm... i luna park sono famosi per le montagne russe... -
    Giulio, con la bocca piena di zucchero filato – NO! Ho paura delle montagne russe -
    Ilaria – Ma parli sempre con la bocca piena? Non è educato oltre ad essere pericoloso per te -
    Giulio – Invece, a casa mia, fanno tutti così -
    Ilaria – Vabbè, fa come vuoi, ma non chiamarmi se il cibo ti soffoca -
    Giulio – Tse... mmmm -
    Sembra che gli sia andato qualcosa di traverso, si mette le mani in gola, ma per fortuna si riprende in fretta.
    Ilaria – Ah, ah... visto? -
    Giulio, con volto contrariato – Sei tu che porti sfiga... -
    Mario – Ok, io sono d'accordo con Antonio, se tu, Giulio, vuoi restare qui ad ingozzarti, fa pure... Ilaria? -
    Ilaria – Io adoro le montagne russe! -
    Mario – Bene, Giulio, rimarrai qui da solo, allora -
    Giulio – Uffa, vengo, ma è colpa vostra se vomito - .
    Dopo il giro alle montagne russe, dove per fortuna Giulio non ha combinato pasticci, si fanno almeno un giro nella maggior parte delle attrazioni del parco, fino ad arrivare a mezza giornata.
    Mario – Ah, li c'è il tunnel dell'amore... Giulio, ci facciamo un giro? -
    Giulio – Cosa? -
    Mario – Ah, ah... scherzo -
    Giulio – Fiuuu... -
    Ilaria, indicando qualcosa – Guardate, il labirinto degli specchi, sono anni che non ci vado... ci andiamo? -
    Mario – Ok... visto che Giulio ha rifiutato il mio invito -
    Ilaria – Antonio, vieni pure tu? -
    Antonio – Beh, è uno dei pochi rimasti, perché scartarlo -
    Giulio – Ho cambiato idea, andiamo al tunnel -
    Mario – Eh, no, ormai mi hai offeso, vieni al labirinto per ripagarmi-
    Giulio – Uffa... -
    Così entrano nel labirinto di specchi, già appena entrati, iniziano a perdere l'orientamento.
    Giulio – Voglio usciireeee -
    Ilaria – Su, siamo anche noi qui, non ti perderai -
    Iniziano col camminare, giocando con gli specchio distorcenti...
    Mario – Guardate, questo specchio mi fa sembrare più grasso... di lato c'è quello che fa sembrare più magro... Giulio? -
    Giulio – Non mi faccio prendere in giro... -
    Mario – Eddai, giochiamo un po', visto che siamo qui -
    Ilaria – Un momento, ho l'impressione che ci siamo persi -
    Antonio, guardandosi in giro – In effetti... -
    Giulio inizia a fare qualche lacrima...
    – Lo sapevo, moriremo di fame... unguè!!! -
    Mario – Ce ne vorrà, per te... ma tranquilli, anche se fosse, ci sono quelli del parco, che di certo non si lasceranno qui -
    Intanto, alla centralina del labirinto, sembrano esserci problemi...
    L'addetto alle telecamere – Cosa succede? Ad un tratto hanno smesso di funzionare... sarà un problema tecnico o disturbo? Meglio chiamare il capo, saprà cosa fare -
    I ragazzi continuano a girovagare per il labirinto, non sapendo del problema...
    Ilaria – Eppure, sono sempre più convinta che siamo persi -
    Mario – Ma no, dobbiamo andare qui, e... ahi! … ma prima non c'era questo specchio -
    Andando a sbattere contro uno specchio.
    Antonio – Sicuro? -
    Mario – Si... forse... -
    Giulio – Uffa, era meglio che rimanevo a casa, ora moriremo qui dentro-
    Ilaria – Tranquilli ragazzi, più ci agitiamo peggio è... li c'è una telecamera, possiamo attirare l'attenzione, per farci recuperare -
    I 4 agitano le braccia d'avanti alla telecamera, ma purtroppo, niente da fare, il capo e l'addetto alle telecamere, sono appena tornati...
    Capo – Allora... cos'è successo? -
    Addetto – Non so, sembrava tutto tranquillo, quando hanno smesso di funzionare all'improvviso -
    Capo – Capisco... -
    Controlla un po' lui, muove qualche pulsante, ma...
    - Purtroppo non so cosa sia successo... meglio chiamare un tecnico... SVELTO! -
    addetto – Eh... si! -
    I ragazzi attendono inutilmente...
    Ilaria – Strano, di solito vengono aiutate le persone perse -
    Mario, mentre cammina – Avranno da fare... su, se restiamo fermi, non usciremo mai, prima o poi troveremo la strada -
    Si guarda in torno...
    - Ragazzi?... ottimo, mi hanno rimasto solo, beh, continuerò a cercare l'uscita, non ho scelta -
    Antonio – Dov'è Mario? -
    Ilaria – Pochi secondi fa, era di fianco a me... non importa, scommetto che si nasconde pronto a far qualche scherzo, non sarebbe la prima volta -
    Giulio – Moriremo... moriremo... -
    Ilaria – Su, non esagerare -
    Giulio, ad un tratto – AAAAH.... -
    Poi corre via.
    Ilaria – Dove vai?... perfetto, anche lui sparito... Antonio, rimaniamo vicini... Antonio? -
    Anche lui sembra sparito...
    - Ma cosa succede? -
    Antonio, in un punto diverso del labirinto – Ma... sono rimasto solo, non mi sono accorto quando è successo... beh, l'unica cosa che posso fare, è girare a vuoto, finché non trovi l'uscita o uno di loro -
    I 4 ragazzi, sembrano essersi persi e divisi; tornando nella centralina...
    Il tecnico – Mah, io vedo tutto apposto, sarà un disturbo o simile -
    Addetto – Allora? Cosa possiamo fare? -
    Tecnico – Aspettare che il disturbo sparisca o andarlo a cercare... purtroppo io mi intendo solo di aggiustare, non di captare o simile -
    Ormai è quasi un'ora che girano inutilmente, senza risultato.
    Mario – Ma com'è possibile? Sembra che gli specchi si muovano... prendi questo, brutto specchio! -
    Da un calcio ad uno specchio...
    *hhh*
    Mario - Cosa? Sembra che lo specchio si sia lamentato... perfetto! Inizio ad avere le allucinazioni, devo uscire da qui -
    Mentre ad Ilaria...
    Ilaria – Inizio ad essere stanca... ho quasi l'impressione che gli specchi si muovano, ma non dovrebbe essere così -
    *ihihih*
    Ilaria - Cos'è stato? Mi è sembrato di sentire una risata... forse è uno dei ragazzi o un altra persona... su, esci fuori, non fare lo scemo, chiunque tu sia -
    Non riceve alcuna risposta...
    Ilaria - Mah, è possibile che mi sia immaginato tutto? -
    Altrove...
    Antonio – Uhm... sbaglio o sono passato qui già molte volte... questa situazione mi ricorda quando mi sono perso nel bosco, ma adesso sono al chiuso... un momento, uno specchio ha un riflesso meno chiaro -
    Si avvicina per toccarlo, appena lo fa, lo specchio sembra vibrare, Antonio si spaventa quando succede, ma poi torna a toccarlo, lo specchio continua a vibrare, così prova a fargli il solletico...
    *hhh... hhh*
    Questo suono, lo spinge a farlo più forte e veloce, fino a quando, una voce sembra provenire dallo specchio, come se quest'ultimo parlasse...
    - Ahahahahaha... ti prego, smettilaaa... -
    Antonio – Come sospettavo... cosa sei? Perché ti prendi gioco di noi?-
    Specchio – Non vedi? Sono uno specchio -
    Antonio – Cosa? Ma gli specchi non parlano, smettila di prendermi in giro -
    Specchio – Dico sul serio -
    Man mano, nello specchio, appaiono 2 occhi triangolari ed una bocca...
    Specchio - Questo è il mio volto... adesso ci credi? -
    Antonio, che sembra spaventato – Ma, ma... com'è possibile? -
    Specchio – Sono fatto così, qualche problema? -
    Antonio – No, no è che solo, non sono abituato a vedere specchi che parlano... piuttosto, puoi dirmi il motivo che ti ha spinto a questo “giochetto”? -
    Specchio – Ah, ah... divertente vero? Il mio nome è Mulucchio, la mia specie può rendere invisibile il volto, quando poi ho visto questo posto, pieno di esseri simili a me ma inanimati, ho voluto un po' divertirmi, con i miei amici -
    Antonio – Amici? Allora non sei solo -
    Mulucchio – Già, siamo in 4, compreso me -
    Antonio – Ok, non è il caso di smetterla e far tornare i miei amici, con me, fuori di qui? -
    Mulucchio, tristemente – Cosa? Ci stavamo così divertendo... ok, ormai mi hai scoperto, non ne vale la pena... uffa, però -
    Così, si ricontano i 4 ragazzi, insieme ai 4 specchi...
    Ilaria – Così erano questi birbantelli? -
    Mario – Così sembra, ammetto che è stato divertente, giusto un po' -
    Giulio – I-io lo avevo visto... e sono scappato -
    Antonio – Beh, adesso voglio che promettiate che non lo fate più -
    Riferendosi ai 4 specchio, i quali sembrano molto giù, quello che ha parlato con lui...
    – Ti giuro... non lo facciamo più -
    Antonio – Ok, ok... ma ora su di morale, anche perché, è ora di andare per noi, ci volete salutare così? -
    Mulucchio, ancora triste – Cosa? Ve ne andate? -
    Antonio – Dobbiamo, ma un giorno ci potremo ricontare, magari giocheremo ancora -
    Mulucchio, ripreso un po' – Si, giocheremo ancora -
    Così, i 4 ragazzi, si rimettono in auto per tornare a casa.
    Mario – Sembrava una giornata normale, e invece... -
    Ilaria – Su, non è stato male in fondo, io inizio ad abituarmi... Giulio non è svenuto, stavolta -
    Mario – Ah, giusto... e bravo, Giulio -
    Giulio – Uffa, non prendetemi in giro... -
    Gli altri 3 ragazzi, iniziano a ridere, mentre vanno verso casa.

    -8- Disegno vivo -

    Dopo essere tornato dal luna park, prima di dormire, Antonio, torna nei suoi pensieri...
    - E così, dopo il cespuglio e il sassolino, c'è pure lo specchio... queste creature risultano sempre più strane; almeno Mushk e Groundlem, sembrano esseri più elaborati, anche mentalmente, mi è sembrato di capire; non mi sorprenderei se vedrei un foglio prendere vita... ma no, sarebbe troppo assurdo -
    Il giorno dopo, dopo aver fatto colazione, Antonio si siede vicino alla scrivania...
    Antonio – Ok, mi è venuta voglia di disegnare, voglio provare ad indovinare la prossima creatura che incontrerò... almeno penso di incontrarne altre; chissà se non indovini o mi avvicini, almeno -
    Inizia a disegnare, dopo circa 20 minuti, finisce...
    Antonio – Ecco, esteticamente è brutto, ma ha la faccia simpatica -
    Lo osserva per un po'; ha disegnato un cerchio leggermente appiattito sopra e sotto, circa al centro del cerchio, si trova la faccia; occhi piccoli con sopraccigli grandi, la bocca media grandezza, ma i denti sono poco più grandi; braccia e gambe, sono stecchetti, con 3 dita alla fine, molto sottili, poi in testa, ha qualche pelo qui e la.
    Antonio - … Forse troppo brutto, magari lo ridisegno -
    Ma quando sta per cancellarlo con la gomma, la mano del suo disegno, esce dal foglio e blocca la gomma, Antonio si spaventa, lascia cadere il foglio a terra e arretra.
    Antonio – Co-cosa sta succedendo? -
    Insieme alla mano, esce tutto il corpo, il disegno sembra quasi affaticato; una volta fuori, è uguale a come lo ha disegnato, ma più grande ed il corpo è invisibile, tranne ciò che la matita aveva fatto sul foglio, questo strano essere, anche lui sembra spaventato, una volta essersi messo con le spalle al muro, inizia a parlare ad Antonio...
    - Co-cosa avevi intensione di farmi? -
    Antonio, un po' confuso – Beh, ciò che si fa ai disegni venuti male... si cancellano -
    Creatura, tremolante – Ma-ma... sei pazzo -
    Poi vede la finestra aperta, fa un scatto veloce, per buttarsi dalla finestra.
    Antonio, cercando di fermarlo – No, cosa fai? -
    Ma vedendo giù, la creatura uscita dal suo disegno, è sana e salva, una volta atterrata, si guarda in giro e scappa via velocemente; Antonio è contento che stia bene, ma poi pensa che non è normale vedere un disegno scorrazzare per la città, così decide di seguirlo.
    Antonio, in fretta e furia – Ciao mamma, ho un impegno improvviso -
    Madre di Antonio – C... iao... come mai andava così di fretta? -
    Antonio raggiunge il punto sotto alla finestra da dove si è buttato quel strano essere, ma non sembra ancora nei paraggi.
    Antonio – Mah, dove sarà? -
    Ad un tratto sente un grido di spavento, provenire a pochi isolati da li, così accorre; vede una signora a terra, insieme alle buste della spesa con il loro contenuto sparso li intorno, sembra spaventata da qualcosa, infatti, Antonio, vede ancora il suo disegno che anche lui sembra terrorizzato, che, un'altra volta, scappa velocemente; Antonio, si avvicina alla signora.
    Antonio – Scusi, signora, tutto bene? -
    Signora – S-si, credo... ma cos'era? -
    Antonio – Non so, ma tranquilla, se ne andato -
    Antonio resta qualche minuto con la signora, per tranquillizzarla e la aiuta a raccogliere la spesa, dopo di ché, torna ad inseguire quella strana creatura.
    Antonio, correndo qua e la – Ma dove sarà finito? Spero non ha spaventato qualche altro passante -
    In lontananza, vede Mario in un incrocio, che cammina; dopo un po', sbuca anche quella creatura, entrambi gli avvistati, incrociano lo sguardo, la creatura scappa, ancora, spaventata, mentre Mario, sembra molto sorpreso, ma non più di tanto.
    Antonio corre da Mario...
    Antonio – Tutto bene? -
    Mario – Ehm... si, ma da dove è sbucato? -
    Antonio – Da un disegno che ho fatto, lo sto inseguendo da casa mia, per evitare che combini pasticci -
    Mario – Cosa? Da un disegno?... mi pendi in giro, com'è possibile? Certo, non conosciamo le origini di queste creature, ma dai, da un disegno è troppo assurdo -
    Antonio – Ti assicuro che è così, è uscito d'avanti ai miei occhi, mentre tentavo di cancellarlo con la gomma -
    Mario – Ok, ammettiamo che sia così... quindi sei diventato un “monster hunter”, giusto? Come hai intensione di catturarlo... quel coso? Poi cosa hai intenzione di fargli?... non voglio riempirti di domande, ma cerca di capirmi, mi son visto sbucare uno sgorbio di fronte -
    Antonio – In effetti, non ho pensato a come catturarlo, ma mi verrà un'idea, poi, cercherò capire le sue origini, magari ci servirà per capire meglio queste creature -
    Mario – Ok, mi hai convinto... ti aiuterò, in fondo stavo giusto venendo a casa tua -
    Antonio – Grazie... qualche idea? -
    Mario – Uhm... forse... ma si, può funzionare; prendiamo dei retini da pesca, li useremo per catturarlo -
    Antonio – Sicuro che basti un retino? -
    Mario – Si, si, tranquillo, lo hai visto no? E' solo un palla che ha paura della sua ombra, dove può esserci il pericolo... su, vai a prendere il retino, ci riconteremo qui, dopo preso -
    Antonio torna a casa e cerca di non farsi notare dalla mamma, per evitare spiegazioni, poi torna in fretta al punto di incontro: Mario, invece, si presenta dopo un'ora.
    Mario, correndo verso Antonio – Scusami, mio fratello mi ha fatto mille domande, se gli dicevo la verità, mi chiudeva in un manicomio, quindi è stato difficile togliermelo di torno -
    Antonio – Ok, ma ora andiamo -
    Così girano per i vicoli con circospezione, in cerca della stramba creatura, intenti a catturarla.
    Girano a lungo, ma senza risultato...
    Mario – Ma dove sarà finito? -
    Antonio – Non ho idea, spero non sia fuori città, in quel caso non credo sia possibile ritrovarlo -
    Mario – Eh già... ci sarà pur un modo per trovarlo senza girare a vuoto -
    Antonio, pensieroso – Un momento... proviamo a metterci nei suoi panni, se fossi un disegno, dove correresti, per sentirti tranquillo?-
    Mario – Non ho idea, non sono un disegno... ma forse... -
    Antonio – Qualche idea? -
    Mario – Beh, se voglio materiali da disegno, vado in cartoleria, forse anche il disegno è andato li -
    Antonio – Ok, può essere, andiamo allora -
    I due, armati di retino, entrano nella cartoleria li vicino.
    La cartolaia – Cosa c'è ragazzi, a caccia di farfalle? -
    Mario – Ma che farfalle, siamo qui in cerca di un disegno che cammina-
    Cartolaia – Cosa? Avete voglia di scherzare? Io qui lavoro, andate altrove a fare i vostri giochetti -
    Antonio, a bassa voce – Mario, cosa dici... -
    Mario, a bassa voce – Ah, si scusa -
    Poi torna a parlare alla cartolaia...
    - Scusi, è solo una battuta... potremo osservare la merce in vendita?-
    Cartolaia – Ecco, dicevo... fate pure, poi venite da me se volete comprare qualcosa -
    Mario, ad Antonio – Scusa, non ho pensato prima di parlare -
    Antonio – Tranquillo, ora osserviamo per bene in giro, vediamo se c'è-
    Iniziano ad osservare libri, quaderni e cartoline...
    Mario – Spero che non ci siamo sbagliati -
    Antonio – C'è ancora molto da controllare, se c'è, lo troveremo -
    I due controllano ogni singolo scaffale e foglio, quando poi c'è un libro che attira l'attenzione di Antonio; il titolo del libro è “La magia degli elementi”, lo inizia a sfogliare incuriosito ed interessato dall'argomento, quando poi, una pagina gli fa venire un colpo, c'è la creatura che stanno inseguendo, infilata come fosse un segnalibro, tale creatura, sembra molto spaventata, trovato il momento, si sfila per poi scappare ancora.
    Antonio – Eccolo! Mario, l'ho trovato! -
    Mario – Ottimo, prendiamolo -
    I due lo inseguono tentando di catturarlo col retino, ma è molto veloce e agile, tutti e tre, corrono fino ad uscire dalla cartoleria, con lo sguardo sconvolto della cartolaia.
    Mario, correndo – Ora non si scappi -
    Creatura, anche lei in corsa – Aiuto! -
    Corrono per qualche centinaio di metri, i 2 ragazzi sembrano stanchi, mentre la creatura per niente, ma ecco arrivare in un vicolo cieco.
    Creatura, cercando, in vano, di arrampicarsi sul muro – Aiuto, aiuto... -
    Mario – Inutile scappare, arrenderti -
    Antonio, pensa – Però, poverino, si sta davvero spaventando, mi chiedo quali siano le sue origini -
    Antonio lascia il retino e si avvicina alla creatura in lacrime dal spavento.
    Mario – Che fai? -
    Quando Antonio si sta avvicinando, la creatura si raggomitola a terra.
    Creatura – Ormai è finita, addio mondo, è stato bello vivere -
    Quando Antonio è vicino, si abbassa e lo accarezza sul capo.
    Antonio, con un sorriso – Tranquillo, non voglio farti del male, io ed il mio amico, volevamo semplicemente far amicizia, ma tu sei scappato-
    Creatura – Co-come? -
    Mario, lasciando cadere il retino – Bah, si fa sempre a modo tuo, mi stavo così divertendo... beh, piacere di conoscerti -
    I 3 sembrano ripresi dalla giornata, sia come spavento che come stanchezza.
    Antonio – Allora... il tuo nome? -
    Creatura – I-il mio nome?... Mos -
    Mario – Mos?... ma che strani nomi, da dove venite voi? -
    Mos – V-voi? -
    Antonio – Si, voi... conosciamo già altre creature... diciamo particolari, come te -
    Detto questo, lo portano a conoscere Mushk, il quale si è nascosto dietro all'armadio impolverato, spaventato sentendoli arrivare.
    Mario – Su, su, Mushk, siamo noi, con uno più pauroso di te -
    Mushk, uscendo lentamente – C-ciao... chi è lui? -
    Mos e Mushk, si presentano, poi iniziano a parlare un po' di loro.
    Antonio – Su, usciamo, lasciamoli in pace -
    Mario – Uffa, sono curioso di sapere cosa dicono, non è questo il motivo che lo abbiamo inseguito per mezza giornata? -
    Antonio – Si, ma se vorrà, ce lo dirà lui, lasciamolo in pace, per ora-
    Mario – E vabbè... -
    I 2 ragazzi, aspettano fuori, curiosi di sapere cosa stanno dicendo, quando poi le due creature si salutano...
    Mos, ad Antonio – Grazie per avermi fatto conoscere uno simile a me -
    Antonio – E' stato un piacere... tu cosa farai? -
    Mos – Viaggerò in cerca della mia casa -
    Antonio – Buona fortuna -
    Mos – Anche perché, mi spaventa troppo, lontano da casa -
    Dopo aver salutato Mos...
    Mario – Vabbè, io me ne torno a casa, ci vediamo -
    Antonio, sale da Mushk...
    Antonio – Allora? Hai scoperto qualcosa di nuovo, per i tuoi amici e casa? -
    Mushk, sembra un po' triste, un po' felice – Purtroppo niente... ma è stato bello chiacchierare con lui, è da tempo che non incontro creature simili a me -
    Antonio – Mi dispiace... -
    Mushk – Non importa, un giorno o l'altro, ci riuscirò -
    Antonio – Te lo auguro -

    Edited by Mon - 23/7/2012, 17:11
     
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    Ed io dovrei leggere tutto questo!? D:
    Quando ho tempo e (soprattutto) voglia e nulla da fare lo farò :asd:
     
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    XD non ti costringo mica
     
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  4. mert
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    Io ho letto solo la trama e devo dire che è da migliorare l'inizio e bello, quando racconta come è stato creato il mondo e le creature, ma il resto non più di tanto non ho letto la storia ma appena posso lo faccio
     
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    grazie mert... in effetti, non mi convince molto neanche a me, ma mi è sembrato il migliore modo per spiegare cosa accade
     
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  6. mert
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    l'inizio sulle creature che creano il mondo mi piace tanto
     
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  7. silver13
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    Ci sono un po' di errori di grammatica, ma apparte questo la storia è bella. Forse l'inzio non è molto scorrevole, lo diventa ma mano che continua la storia......
     
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    grazie anche a silver... XD anche questo è fatto apposta (non gli errori gramaticali, ovviamente), l'inizio non volevo che era scorevole, mentre il resto si
     
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  9. silver13
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    ehmmmm...... :asd:
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    grazie anche a silver... XD anche questo è fatto apposta (non gli errori gramaticali, ovviamente), l'inizio non volevo fosse scorrevole, mentre il resto si

     
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  10. Galéh
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    CITAZIONE (Mon @ 16/5/2012, 16:58) 
    L'enessimo topic che apro sulla mia storia, ma ho intensione di farlo diventare quello ufficiale; per chi ha letto i vecchi, ho apportato piccole modifiche... beh, ditemi cosa ne pensate, se volete criticare, fate pure, basta che vi ponete in modo educato, grazie.


    - Intro -

    Siamo a chissà quanti miliardi di anni fà, il pianeta terra ancora non lo si poteva considerare un pianeta, era solo un ammasso di materiali che galleggiava nello spazio; ma, un'enorme roccia, proveniente da chissà dove, si va a conficcare al centro dell'"ammasso"; dalle cellule presenti su questa roccia, nascono due creature, una può creare la terraferma, l'altra, l'acqua e muovere le maree; queste due, nascono in punti opposti, una forma la terra, mentre l'altra, l'acqua, è grazie a loro, che la terra inizia ad avere una forma; però, quando il pianeta diventa per metà terra e metà mare, entrambi, sentono il loro territorio rubato, così iniziano col litigare per apropiarsi dell'intero pianeta, però, i loro scontri, sono così violenti, che rischiano di distruggerlo; ma, ecco che dallo spazio profondo, arriva un'altra creatura, un drago enorme, che inizia a girare intorno al pianeta, donandogli l'atmosfera, così, i due, non essendo abituati, cadono in un letargo, attendendo energie sufficienti, per continuare la lotta.
    La combinazione della terra, dell'acqua e dell'atmosfera, fa si, che sul pianeta nascono molti esseri viventi, differenti tra loro, però, purtroppo, quella roccia, continua a sfornare creature con poteri sopranaturali, queste creature hanno il sopravento sugli esseri viventi, non dotati di questi poteri, rischiando la completa estinzione; però, la razza umana, cercando un soluzione, crea un'arte, studiando le varie creature speciali, chiamata "magia", così, dopo centenni di studi e allenamento, quattro magi, sembrano aver raggiunto un livello tale, da essere considerati saggi, ognuno dei quali, specializzati su un elemento, fuoco, acqua, terra e aria; così, combinando i loro poteri, creano quattro sigilli, in ognuno dei quali, si trovano rinchiuse, le creature speciali, che sono specializzate in quel elemento, però, per non rischiare, creano un quinto sigillo, che sarà inesistente, finchè tutti i "sigilli elementari" rimangono chiusi, in quest'ultimo, ci sono tutti quei, che hanno poteri oltre ogni immaginazione, quindi molto pericolosi; hanno preferito rinchiudere, piuttosto che distruggere, perchè molte di queste creature, non hanno fatto nulla di male, ma rischiano comunque di far avvenire l'estinzione delle altre, ma, anche perchè, i loro poteri non sono sufficienti per distruggerle tutte; preferiscono rinchiudere anche la loro anima insieme al sigillo del loro elemento, per renderlo più resistente, ma anche per aiutare i futuri terrestri, se per disgrazia i sigilli vengano rotti.
    Gli unici che non sono stati rinchiusi, sono le creature della terraferma, delle maree e dell'atmosfera, non conoscendo la loro esistenza.

    Parto con la correzione dell'Intro. Appena avrò più attimi di tempo andrò dunque avanti.

    Errori:
    Segnalati in rosso, li prendo come errori che devono essere per forza corretti.
    -i primi due errori segnati in rosso li ho segnati perché hai sbagliato la concordanza dei verbi. Non puoi partire al presente e poi passare all'imperfetto, facci un po' più di attenzione ^_^
    -"però, quando il pianeta diventa per metà terra e metà mare, entrambi[...]" Se con quell'entrambi, ti riferisci alla metà terra e al metà mare allora non va bene, perché hai bagliato a mettere il soggetto (che è "il pianeta", per come l'hai scritto te). Avresti dovuto mettere i due elementi il posizione di soggetto.
    -"che sul pianeta nascono" che sul pianeta nascano con questo tipo di "che" ci vuole il congiuntivo.
    Il che dove non ci vuole è, per esempio, il "che" relativo
    -"sopranaturali", in realtà si scrive sovrannaturali
    -"queste creature hanno il sopravento sugli esseri viventi, non dotati di questi poteri, rischiando la completa estinzione" scritta così sembra che le creature con poteri sovrannaturali. che rischiano l'estinzione! Devi stare attento alla concordanza soggetto+verbi.
    -"perchè, i loro poteri non sono" i perché con valore finale vogliono il congiuntivo. Quindi perché i loro poteri non siano.
    -"vengano" quello che hai introdotto tu è un periodo ipotetico dove si evince che non è impossibile rompere i sigilli, ma comunque è improbabile. Data la costruzione della frase, che per me è un periodo dell'irrealtà, ci vuole venissero. L'imperfetto congiuntivo è perfetto per cose difficili da realizzare.

    Segnalati in blu sono errori che vanno corretti ma sono per lo più di forma.
    -Tutte le virgole che sono segnate in blu non ci vanno. O vanno in alti punti, o vanno tolte definitivamente o sostituite con alti punti di interpunzione.
    -"in un letargo", non sono sicura, ma credo che letargo sia uno di quei sostantivi dove stona parecchio l'articolo.

    Segnalati in corsivo non sono errori, per lo più bisogna che metti qualche parola diversa che in quel contesto c'entra poco.


    Elogi (mica segnalo solo gli errori, sono giusta!):
    Mi piace particolarmente la parte iniziale dove spieghi la creazione del mondo. E' inoltre spiegato in maniera tale che sembri quasi solo una favola, simile ai miti degli antichi greci.
    La parte dei sigilli l'avevo inizialmente capita poco, ma poi rileggendo è andata chiarendosi e devo dire che, anche se quello della magia è un tema usato e riusato, qui non stanca affatto.
    Bravo!! Molto bravo!!
     
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    beh, galeh, speravo che qualcuno avrebbe fatto un commento del genere, XD

    chi critica soltanto, senza dare spiegazioni della critica, non lo sopporto, mentre tu mi hai fatto notare gli errori, adirittura spigando uno per uno, beh, grazie, cercherò di stare attento... comunque, quel "entrambi", mi riferisco alle 2 creature

    ovviamente, grazie anche per gli "elogi", in quanto alla "magia", ho usato questo termine, per dare una spiegazione semplice, non intendo mica la magia di harry potter o mago merlino (XD), ma tutt'altro, è molto complicato da spiegare, diciamo che intendo "la magia degli elementi"
     
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    volevo aggiornare (mi dimentico di farlo, XD ma ho scritto molto di più), ma supero il limite di caratteri... so come ovviare, ma ora non ho voglia, appena posso, lo farò, in caso vi interessi
     
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  14. Revolution
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    Mai vista un'admin più simpatica, Galèh.
     
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  15. silver13
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    Neanche io :nono:
    Non ti ho mai visto Revolution....sei nuovo? :asd:
     
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