Prequel: Qui, a Soffiolieve.

In Gara per il PokéConcorso

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  1. Galéh
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    CITAZIONE
    Nick: Galéh
    Link Presentazione: https://pokemonultimate.forumcommunity.net/?t=50584667
    Tipo di testo presentato: Prequel
    Link Iscrizione al Concorso: https://pokemonultimate.forumcommunity.net/?t=53503650
    Avvertimenti per la storia e Rating: Rating Verde
    Desclaimer: Accetto le regole del concorso e mi impegno a non infrangerle, pena l'espulsione dal concorso stesso.

    Premessa: Come già detto, è un prequel.
    Ma mi preme molto farvi sapere perché è un prequel particolare: siamo nell'ambito del viaggio concluso da White e Black nel videogiochi Pokémon Bianco e Nero, quindi saranno protagonisti cresciuti, già provati dall'esperienza della trama che chi ha giocato conosce. Allora perché è un prequel e non un sequel? Perché è esattamente prima che inizi la saga di Bianco 2 e Nero 2. Si accenna infatti al ritorno di Ghecis e del Team Plasma, cosa che avviene nel secondo capitolo della V generazione. Che aggiungere quindi? Buona lettura.
    Per chi non conoscesse i personaggi di bianco e nero, sotto spoiler vi metto le immagini dei personaggi.



    Qui, a Soffiolieve


    «E così partirai...»
    White si appoggiò al tavolo con la schiena, incrociando le gambe davanti a sé.
    «Sì. Mi sento pronto.»
    Black davanti a lei aveva la sua inseparabile borsa e i suoi inseparabili pokémon. Era vestito di blu, come sempre. Ma era tutto troppo poco familiare.
    Lo scrutò per bene.
    Uscito da quella porta non sarebbe tornato il giorno dopo per invitarla ad andare al mare, o per chiederle di fare una lotta.
    Sta andando via, White.
    Non sarebbe partito per catturare tutti i pokémon di Unima, o per esplorare le città. Non sarebbe andato a sconfiggere quei capopalestra imbarazzanti, quegli snob dei Superquattro o quell'hippie di Nardo.
    Sarebbe stato un viaggio lungo, che lo avrebbe tenuto via per tanto tempo. Forse per sempre.
    «Portami con te...»
    Il ragazzo, che si stava momentaneamente allacciando le scarpe, alzò lo sguardo per fulminarla.
    «White ne abbiamo già parlato. Non voglio, potrebbe essere pericoloso.» disse quello scuotendo leggermente la testa.
    «Non se ne parla che tu vada da solo!» scattò in avanti arrabbiata lei, lo guardò dall'alto. La sua voce sembrava un tremito di foglie «Ghecis potrebbe essere tornato, questa volta il Team Plasma potrebbe essere una cosa seria, potrebbero non essere i soliti criminali da quattro soldi»
    «E proprio per questo non voglio che tu venga.»
    «E proprio per questo non voglio che tu vada!»
    Ci fu un attimo di silenzio carico di tensione. White combatteva con tutte le sue forze contro l'istinto di piangere e di scalciare, urlando che Black era un egoista, che Black non capiva mai niente, che Black doveva rimanere con lei perché a lei non fregava niente di Unima. Poteva anche bruciare quella stupida regione e il Team Plasma poteva prendersi tutto quello che voleva; ma non lui, non il suo migliore amico.
    Black dovette capire quell'uragano che passava squassando il corpo della ragazza in una tacita baraonda di emozioni, e provò in qualche modo a rimediare.
    «White, io-»
    «Niente "io", Black!!» gridò quella senza più riuscire a trattenere le lacrime «Tu non hai minimamente idea di cosa significhi per me sapere che varcata quella stupida porta potresti non fare ritorno! Perderti così perché nessuno ti ha guardato le spalle, perché nessuno ti ha aiutato, perderti senza sapere di averti perso davvero.»
    Il ragazzo abbassò lo sguardo, incapace di sostenere quello dell'amica fin troppo audace anche se lucido per le molte lacrime. A quel punto rimediare sarebbe stato inutile, tutto quello che lei diceva era più che vero. E forse lui capiva appieno la sua tristezza, d'altro canto a lei non importava se avesse capito o meno.
    Non devi lasciarmi sola, qui, a Soffiolieve.
    Il primo viaggio l'avevano passato insieme, fra innumerevoli pericoli, quindi perché escluderla proprio adesso?
    Passò da uno stato di agitazione e panico ad uno di rabbia improvvisa e feroce.
    In fondo lui la stava abbandonando a sé stessa, alla sua routine, alla sua casa piena di solitudine, ed era il peggior tradimento che ci potesse essere.
    «Vattene.»
    Seguì il silenzio e lo sguardo frustrato di Black.
    «Vattene, e se non sarai abbastanza veloce ad andartene da casa mia, tiro fuori Emboar e giuro su Arceus che non ti lascio vivo.»
    ---
    Dopo aver preso le cose più importanti ed essere riuscito a fare entrare tutto nella borsa, uscì di casa. Si guardò intorno un po' triste ma deciso, con un velo di ansia che gli copriva il volto e gli opprimeva il petto a causa di White.
    Sospirò a lungo, poi cominciò a camminare in direzione della spiaggia, superando il laboratorio di Aralia.
    «Fermo!»
    Black si voltò di colpo a quel richiamo improvviso.
    «Non puoi andare!» White gridava con gli occhi ancora lucidi «Siamo stati sempre insieme. Non posso lasciarti andare, non voglio farlo e non lo farò!»
    Black rimase fermo ed in silenzio, con un'ostentata indifferenza che celava male il disagio e il... Dolore?
    La castana, sulla soglia della porta di casa, uscì barcollando leggermente e si fermò a pochi metri da lui, con il braccio teso e nella mano una sfera bene in vista.
    «Ti sfido.»
    «Non essere stupida!» esplose a quel punto Black come carico d'ira. «Sai bene che è pericoloso, altrimenti ti avrei portato con me!»
    White non lo ascoltò, non volle ascoltarlo.
    «Uno contro uno. Scegli bene. Se ti sconfiggo nulla mi tratterrà dal venire con te.»
    Profondamente infastidito dalla caparbietà della sua compagna di sempre, Black abbassò gli occhi a terra, stringendo i pugni.
    Una sfida è una sfida.
    No, non quando c'era di mezzo l'incolumità di White.
    Vincerai, vincerai e lei sarà al sicuro, qui, a Soffiolieve.
    «Se vinco io resterai qua, e non proverai a seguirmi.»
    Lei sorrise beffardamente, ancora con il braccio teso, ancora con quello sguardo deciso.
    «D'accordo...»
    Cominciò improvvisamente a piovere, il cielo si era ingombrato di nuvole con una velocità impressionante, e ora stava buttando giù tutto il suo peso liberandosi dell’acqua.
    Black, che aveva inizialmente pensato di chiamare il fedele Tyranitar, cambiò idea. Non era di certo il meteo ideale per il bestione di roccia.
    Così optò per un’ultraball contrassegnata su un lato con una “D.” nera su sfondo giallo. Aveva un po’ paura del pokémon che stava per lanciare, ma in quanto a potenza era sicuro che ce l’avrebbe fatta in quasi tutte le situazioni.
    Sempre che White non avesse in quella sfera un tipo d’acq-
    «Vai, Suicune!»
    …Cosa?
    Black rimase spaesato, ragionando su cosa fare.
    Per quanto avesse scelto un pokémon neutro all’acqua, il Suicune di White sotto quella pioggia era sicuramente avvantaggiato. Inoltre conosceva la potenza di quel leggendario: con la difesa alta che si ritrovava avrebbe resistito a molti colpi, e White avrebbe avuto tutto il tempo di fargli crescere l’attacco con i vari Calmamente.
    Suicune guardò dritto negli occhi di Black, aspettando con pazienza che lanciasse la sfera. Aveva lo stesso sguardo deciso di White, la sua stessa forza esplosiva e la tenacia.
    Chissà se anche lui ha paura dei ragni…
    Poco più in là, un Lotad selvatico canticchiava a versi un motivetto allegro. Portava sul dorso una caramella rosa, come quelle che White amava tanto…
    …COSA?!
    «WHITE! Razza di… Imbrogliona!» Black puntò un dito contro la ragazza, mentre sentiva chiaramente il rumore dei suoi nervi che scoppiavano ad uno ad uno nel cervello con un sonoro “pop!”. Se avesse intentato un processo a White per ogni neurone che si suicidava a causa sua non gli sarebbe bastata una vita.
    Lei sorrise beffardamente. «Non capisco che intendi.»
    «Guarda… Guarda quel Lotad!»
    «Molto carino, e quindi?»
    «White, dobbiamo una volta per tutte discutere del fatto che spesso e volentieri hai truccato il meteo solo per avvantaggiarti. Questo si chiama BARARE!» spiegò con poca calma lui. «Non puoi andartene in giro a corrompere con le tue caramelle dei poveri Lotad affinché facciano venire un giorno piovoso.»
    «Ripeto: non capisco che intendi. Che prove avresti poi?»
    Era un caso perso.
    Lottando contro ogni istinto omicida, Black lanciò la sfera in campo senza chiamare chi ci stava dentro. Si materializzò il pokémon degli incubi, preceduto da una nube nera e densa.
    «Darkrai non lasciargli tempo, comincia subito ad attaccare! Neropulsar!»
    «Suicune, Calmamente!»
    Mentre il leggendario d’acqua si circondava di un bagliore violetto che avvolse anche la padroncina, dal pokémon di Black partì un’onda scura come la notte che emanava una soffusa luce nerastra. Ogni volta che giocava quel pokémon il malumore si impossessava del ragazzo, e veniva attanagliato da un profondo senso di sconforto e di disagio misto ad ira.
    L'onda nera colpì Suicune, che dopo aver digrignato i denti, chiuse gli occhi tornando a concentrarsi sul suo potere.
    Andò avanti così per un po’ di tempo.
    Suicune resisteva e Darkrai attaccava senza pietà, ma facendo sempre meno danni.
    Quando entrambi erano allo strem, White si decise.
    «Ora Suicune! Usa surf!» gridò quella, alzando un braccio per poi puntarlo subito dopo contro Darkarai. «Colpiscili tutti e due, senza eccezione.»
    Black sgranò gli occhi. «Cosa? White, sei impazzita?!»
    Suicune abbassò la testa e assunse una posizione d’attacco. White, con uno scatto svelto salì balzando prima sulla testa e poi raggiungendo il dorso. Il cane alto due metri cominciò a generare dei vortici, che ben presto innalzò come fossero una vera onda marina, e li scagliò con tutta la sua forza potenziata contro il Darkrai. Black comprese che per il suo pokémon d’incubo era la fine.
    Non così presto, maledetta.
    «Darkrai, Destinobbligato!»
    Fu per White il turno di sgranare gli occhi. Non appena l’onda colpì Darkrai, Suicune gridò di dolore come se fosse stato colpito lui stesso, e stramazzò al suolo, scaraventando White in avanti nell’inferno d’acqua.
    Black prese fiato. Poi, colpito da tutta quell’acqua, ebbe l’ultimo istante di lucidità, e si disse di non respirare. Sentì di essere scaraventato indietro e andò a sbattere contro quella che doveva essere la chioma di un albero.
    Ora muoio.
    E se muore anche lei nell’Aldilà giuro per Arceus la fracasso di botte.

    Finì tutto in un attimo, l’onda si ritirò in fretta come quando era nata. Black, in bilico fra il perdere i sensi e il rimanere vigile, aprì gli occhi che aveva stretto forte in mezzo all’acqua. Non avendo ingerito niente non tossì salsedine, ma comunque un vago senso di pizzicore al naso e su tutta la pelle lo sentì, prima di patire il freddo che lo attanagliava a causa dei vestiti fradici.
    White invece, poco avanti a lui tossiva furiosamente. Non si alzò per aiutarla.
    Finché tossisce, significa che respira. Male, ma respira.
    Quella era folle, folle scatenata, folle da manicomio.
    In tutto questo, si era dimenticato del motivo per cui avevano lottato così strenuamente. Sul campo di battaglia giacevano i due leggendari, senza forze, tutti e due esausti.
    Ancora seduto a terra ritirò Darkrai senza dire una parola e prese un bel respiro. White, squassata dal freddo e dalla tosse, trovò la forza di alzarsi e di correre accanto al suo cane. «Suicune? Suicune stai bene?»
    Sentiva la sua voce in maniera ovattata, come fosse molto più lontana, come se qualcuno gli parlasse mentre lui si stava già addormentando. In effetti, aveva quasi sonno, o forse era solo molto stanco, neanche lui sapeva dirlo. Decise di alzarsi dopo alcuni istanti.
    White sedeva a terra e stava accarezzando la testa di Suicune senza dire una parola. Black si avvicinò a lei e la guardò dall’alto.
    «Tu sei matta» le disse, senza riuscire ad arrabbiarsi. «Ma non matta normale, matta da manicomio, così matta che dovrei davvero prenderti e sbatterti senza ripensamento in un centro d’igiene mentale.»
    «Stai zitto.» ribatté lei. Poi fece sbattere due volte le palpebre, come se si fosse ricordata di qualcosa, e lo guardò incredula. «Ho vinto.»
    «No, abbiamo pareggiato.»
    «Non intendo la lotta! Intendo la sfida.»
    Ci fu un momento di silenzio interrotto solo dallo scroscio dell’acqua. Stava progressivamente smettendo di piovere.
    Facendosi un veloce calcolo mentale per capire le parole dell’amica, Black arrivò ben presto alla conclusione, e con sgomento una lampadina si accese nella sua testa.
    «No, no-no-no White! Tu resterai qua!» disse sventolando l’indice in aria. «Non hai vinto un bel niente.»
    «E invece sì, Darkrai è al tappeto, quindi ti ho sconfitto.»
    «Anche Suicune è al tappeto.»
    White scosse la testa, continuando ad accarezzare il testone del leggendario. «Tu hai detto che io sarei dovuta rimanere qui, nel caso tu avessi vinto. Ma tu non hai vinto, hai pareggiato.» spiegò con calma. «La mia condizione era invece “se ti sconfiggo, vengo con te” e, tecnicamente, io ti ho sconfitto pur non avendo vinto.»
    Non fa una piega, Black.
    «White! Razza di… Imbrogliona!» ripeté come prima della battaglia.
    Lei aveva riacquistato il sorriso, forse convinta di avercela fatta, e Black cedette.
    Non riuscì a resistere a quegli occhi sereni e fiduciosi, grandi come quelli di una bambina, così grandi che l’avrebbe presa volentieri in giro, nonostante fossero così belli.
    «E va bene…» fece un finto sospiro, sorridendo lieve. «Vieni con me…»
    White squittì di gioia prima di alzarsi e allacciargli le braccia al collo. Profumava di pioggia, shampoo e sale, e quegli odori erano così familiari su di lei che si sentì sollevato da ogni preoccupazione. Era come se White fosse riuscita ad alleggerirgli il fardello semplicemente stringendolo forte.
    «Gli facciamo il culo, a quelli del Team Plasma!» disse lei staccandosi e tirandogli un piccolo pugno sulla spalla.
    «Certo, certo» rispose lui, massaggiandosi la parte colpita ghignando.
    Si guardarono per un istante, fradici d’acqua ma felici. Nulla li avrebbe più fermati.
    «Andiamo?»
    «Andiamo.»

    Edited by Galéh - 1/2/2013, 15:41
     
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    Ecco, non ho capito come funziona nel caso partecipi un giudice, devo comportarmi come fossi un partecipante "normale"? O altro?
     
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  3. Galéh
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    Sì, in questo momento io sono una concorrente come tutti. Ovviamente non posso autovotarmi, e al posto mio entrerà in gioco Cocci che è il giudice non ufficiale proprio per questo.
    Tu e WPA continuerete a comportarvi normalmente, solo che ovviamente non mi dovete far vedere il giudizio prima di averlo postato.

    APPPROPOSITO vado a stilare i giudizi definitivi dei ragazzi.
     
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  4. WPA
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    Stile 5/5, Ortografia 3/3, Trama 5/10

    Stile: Buono, scorrevole, il registro linguistico usato secondo me è quello più adatto, idem le tempistiche

    Ortografia: nulla da dire

    Trama: Lui vuole abbandonare a casa lei perchè la ritiene debole, lei vuole dimostrare di essere forte e usa anche degli stratagemmi per farlo, lui viene convinto da lei...è qualcosa di già masticato tante e tante volte. Ho trovato il finale parecchio scontato devo dire. Insomma è uno scritto D'Annunziano, dove l'estetica fa la sua porca figura ma il contenuto è un po' scarno.

    Edited by WPA - 18/2/2013, 21:18
     
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  5. Galéh
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    Lol, in effetti lo sapevo che la trama era masticata e rimasticata, per questo mi sono buttata sul "prequel", così non era niente di inaspettato.

    Però d'annunzio no, mi sta antipatico, era fascista ç_ç
     
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    Stile: 4/5 - Ortografia: 3/3 - Trama: 7/10

    Commento: Ammetto di non averci capito molto, ma sembra molto interessante.




    XD Io sono molto riassuntivo a differenza di voi altri giudici, spero non sia un roblema.
     
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  7. Coccinellas!
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    Stile 5/5, Ortografia 3/3, Trama 6/10

    Commento: Non sai quanto sia difficile per me giudicarti ma cercherò di essere imparziale. Reputo il tuo lavoro davvero ben fatto ma la trama non mi convince molto, mi aspettavo (a mio parere) qualcosina di più originale; in ogni caso meriti un bel 6/10, è un racconto molto scorrevole, comprensibile e ben costruito.


    I restanti complimenti in privato :)


    Edited by Coccinellas! - 19/2/2013, 02:00
     
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  8. Manfredi
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    Non ho ruolo di giudice qua, voglio solo dirti: BEL LAVORO :)
     
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  9. Flareon
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    Ohh *.*
     
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8 replies since 31/1/2013, 23:09   171 views
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